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31/01/2025 09:02:00

Omicidio Agostino, la Cassazione annulla l'ergastolo del boss Madonia

Sono trascorsi 35 anni dall'omicidio dell'agente di polizia Nino Agostino e di sua moglie, Ida Castelluccio, incinta, avvenuto nella loro residenza estiva a Villagrazia di Carini, nei pressi di Palermo. Tuttavia, la verità giudiziaria sembra ancora lontana: la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la condanna all'ergastolo del boss mafioso Nino Madonia e ha dichiarato prescritta la condanna per l'omicidio di Castelluccio.

Il nuovo processo d'appello per Madonia

La decisione della Cassazione è scaturita dall'esclusione, da parte della Corte d'Assise d'Appello, dell'aggravante della premeditazione, ritenendo che la donna non fosse un obiettivo designato, ma sia stata colpita accidentalmente mentre cercava di proteggere il marito. Di conseguenza, verrà celebrato un nuovo processo d'appello per Madonia, già detenuto con più ergastoli. Nel frattempo, la Procura sta indagando sulla possibilità che possa essere coinvolto anche nell'omicidio del presidente della Regione Piersanti Mattarella, fratello dell'attuale Capo dello Stato.

L'indignazione della famiglia Agostino

Il nipote di Nino Agostino, Nino Morana, ha espresso indignazione per questa decisione: "È l'ennesimo schiaffo alla mia famiglia. Non permettono ai miei nonni Vincenzo e Augusta e ai miei zii Nino e Ida di riposare in pace". Ha aggiunto che l'unico aspetto positivo è che i suoi nonni non hanno dovuto assistere a questo annullamento, ma che lui e la sua famiglia continueranno a lottare per la verità.

Anche l'avvocato di parte civile, Fabio Repici, ha criticato la decisione, sottolineando l'assurdità della situazione giudiziaria. Repici è a sua volta coinvolto in un procedimento per calunnia nei confronti di tre magistrati di Caltanissetta, dopo aver accusato la Procura di voler sabotare il processo per l'omicidio di Agostino. Nonostante la richiesta di archiviazione, il giudice ha disposto l'imputazione coatta.

Gli avvocati di Madonia hanno accolto con favore la decisione della Cassazione, sostenendo che le prove a carico del loro assistito si basano su testimonianze indirette e che il quadro probatorio necessita di una rivalutazione. Lo scorso ottobre, un altro imputato nel caso, il boss mafioso Gaetano Scotto, è stato condannato all'ergastolo, mentre Francesco Paolo Rizzuto, amico di Agostino, è stato assolto nonostante l'accusa lo ritenesse reticente nelle sue dichiarazioni.

Il movente ancora sconosciuto

Il movente dell'omicidio di Agostino resta avvolto nel mistero, spesso collegato alla morte del collaboratore del Sisde, Emanuele Piazza. Sullo sfondo della vicenda emergono, oltre ai mafiosi, anche figure appartenenti alla Polizia di Stato e ai Servizi segreti. Si ipotizza che Agostino fosse coinvolto in una struttura segreta finalizzata alla cattura di latitanti, in contatto con esponenti di Cosa nostra. L'inchiesta ha incluso anche un'informativa dell'ex capo della squadra mobile, Arnaldo La Barbera, che faceva riferimento a una presunta "pista passionale" nelle indagini.