Dopo anni di immobilismo ora la Regione Siciliana prova ad accelerare sulla crisi della Diga Trinità, a Castelvetrano.
Dopo settimane di attesa e di immobilismo da parte del Dipartimento Acqua e Rifiuti (DAR), il governatore Renato Schifani ha deciso di prendere in mano la situazione, assegnando il compito alla Protezione Civile, guidata da Salvo Cocina. Entro domani sera, il dipartimento dovrà nominare un consulente tecnico specializzato in sicurezza statica, che avrà il compito di aggiornare le misurazioni sulle criticità strutturali dell'invaso.
Il nodo della burocrazia
La decisione arriva dopo che il Mit aveva disposto lo svasamento della diga per motivi di sicurezza statica, con un deflusso di 100mila metri cubi d’acqua ogni 24 ore. Tuttavia, il provvedimento ha sollevato forti proteste, perché la struttura è fondamentale per l’irrigazione dell’area del Belice. La gestione della crisi si è però impantanata nei meandri burocratici: il direttore del DAR, Arturo Vallone, aveva inviato una nota alla Direzione nazionale Dighe, sostenendo che non era possibile nominare il perito richiesto prima di revocare un precedente incarico. Questo atteggiamento ha fatto irritare Schifani, che ha giudicato l’inerzia del dipartimento “inconcepibile” e ha deciso di passare la gestione alla Protezione Civile.
Le dighe siciliane tra emergenza e sprechi
Intanto, le abbondanti piogge degli ultimi giorni hanno aumentato i livelli d’acqua negli invasi siciliani. Secondo l’Osservatorio sugli utilizzi idrici, in alcune dighe il volume d’acqua è aumentato del 32% in appena venti giorni. Gli impianti di Poma e Rosamarina registrano rispettivamente un incremento del 17% e del 44%, mentre la diga Ancipa, che era considerata ormai quasi inutilizzabile, è tornata ai livelli invernali standard.
Ma mentre alcune dighe si riempiono, altre continuano a svuotarsi. È il caso della Diga Trinità, che si sta svuotando rapidamente e senza un piano certo per la sua messa in sicurezza. Coldiretti Sicilia ha lanciato un allarme per le sorti degli agricoltori, che rischiano di trovarsi senza risorse idriche per la prossima stagione irrigua. La situazione si complica ulteriormente se si considera che dal 2018 sono stati previsti lavori di manutenzione, ma ad oggi non è stato fatto nulla.
Il costo dell’assenza di manutenzioni
L’Associazione Nazionale Consorzi di Gestione e Tutela delle Acque Irrigue, tramite il suo presidente Francesco Vincenzi, denuncia la mancanza di interventi strutturali sulle dighe siciliane: “Quanto costa all’Isola la mancata economia delle manutenzioni?”. Un interrogativo che pesa sempre di più, mentre la Sicilia si trova a fronteggiare un paradosso: siccità e alluvioni convivono, eppure gli invasi non vengono gestiti in modo adeguato. La Diga Trinità ne è l’emblema, e il suo destino dipenderà ora dalle prossime mosse del governo regionale.
La proposta alternativa di Safina
Dario Safina, deputato regionale del Partito Democratico, attacca duramente il governo regionale: "Ancora una volta, Schifani usa la burocrazia come capro espiatorio per nascondere la sua responsabilità politica. L’agricoltura del Trapanese è stata abbandonata, e lo sversamento dell’acqua in mare senza alternative è uno scandalo che penalizza migliaia di agricoltori."
"Dobbiamo costruire subito laghetti di accumulo per recuperare almeno 4 milioni di metri cubi d’acqua, altrimenti la stagione irrigua sarà compromessa. Inoltre, fermare lo svuotamento a 61 metri sul livello del mare, come ipotizzato, non è sufficiente per l’irrigazione. Serve un piano per una nuova diga, perché la Trinità è ormai a fine vita. Se nelle prossime settimane non si prendono decisioni concrete, sarà chiaro che il governo sta solo guadagnando tempo, sacrificando il nostro territorio."
Schifani: "Lavoriamo per ottimizzare le risorse idriche"
Il governo regionale, dal canto suo, rivendica i primi interventi per contrastare la crisi idrica. Schifani ha annunciato la conclusione dei lavori sulla traversa del fiume Verdura, nell'Agrigentino. È stata installata una nuova motopompa da 262 KW, con una capacità di 270 metri cubi all'ora, per convogliare l'acqua nei laghetti collinari e garantire l'approvvigionamento irriguo nelle aree di Burgio, Caltabellotta e Ribera.
"Continuiamo a lavorare per risolvere i problemi della siccità e rispondere alle esigenze dei territori – ha dichiarato Schifani – L’agricoltura è vitale per la nostra economia, e con questi interventi vogliamo garantire le necessità irrigue e salvaguardare le nostre produzioni di eccellenza."
L’iniziativa, coordinata dal segretario generale dell’Autorità di Bacino, Leonardo Santoro, e dal commissario per l’emergenza idrica Dario Cartabellotta, si è resa necessaria perché lungo l'intero alveo del fiume Verdura non esiste uno sbarramento per impedire che l'acqua finisca in mare.
Un intervento importante, ma che per molti resta insufficiente di fronte alla crisi idrica che sta colpendo la Sicilia. Il rischio, avvertono gli agricoltori, è che mentre si cerca di ottimizzare le risorse altrove, la Diga Trinità venga lasciata morire nel silenzio.