A Favignana si apre una nuova crisi politica che potrebbe segnare la fine dell’amministrazione guidata da Francesco Forgione. Otto consiglieri comunali hanno infatti presentato, il 3 febbraio, una mozione di sfiducia contro il primo cittadino, che ora rischia concretamente di perdere il proprio incarico.
Non è la prima volta che l’opposizione tenta di sfiduciare il sindaco, ma a differenza del passato, questa volta i numeri per far passare la mozione ci sono. Il documento è stato sottoscritto da Kim Ernandez, Maria Sinagra, Antonino Lo Iacono, Francesco Sammartano, Emanuela Serra, Antonella Armetta, Giuseppe Bannino e Pietro Giangrasso, quest’ultimo ex membro della maggioranza che ha deciso di abbandonare il sindaco meno di un mese fa.
La mozione accusa l’amministrazione di gravi inefficienze e mancata condivisione delle decisioni, oltre che di una gestione poco efficace delle risorse pubbliche. L’obiettivo dell’opposizione è portare la comunità egadina a nuove elezioni per scegliere, secondo loro, una guida politica più solida, capace di affrontare le sfide dell’arcipelago.
La mozione di sfiducia: i motivi dell’opposizioneSecondo i firmatari della mozione, l’amministrazione Forgione non è stata in grado di rispondere ai bisogni della comunità e ha commesso errori nella programmazione e nell’attuazione dei progetti pubblici. Tra i punti critici indicati dall’opposizione vi sarebbero:
L’opposizione sostiene che il sindaco abbia fallito nel suo compito amministrativo, portando avanti progetti senza un’adeguata condivisione con il consiglio e con la cittadinanza.
Non è la prima volta che viene presentata una mozione di sfiducia contro Forgione: già in passato l’opposizione aveva tentato di mandarlo a casa, ma la proposta era stata bocciata per mancanza di numeri sufficienti. Ora la situazione è cambiata, grazie anche all’uscita di Pietro Giangrasso dalla maggioranza.
La replica del sindaco Forgione: “Trasformismo politico, vogliono fermare i progetti per l’isola”Il sindaco Francesco Forgione non ci sta e respinge con forza le accuse, parlando di un’operazione di trasformismo politico che nulla avrebbe a che vedere con il bene della comunità egadina.
“Grazie a un’operazione di piccolo trasformismo, hanno trovato l’ottava firma necessaria per sfiduciarmi. Ma sarà chiaro a tutti il vero scopo di questa manovra”, afferma il primo cittadino.
Forgione difende i risultati raggiunti dalla sua amministrazione e accusa gli oppositori di voler ostacolare progetti chiave per l’isola, tra cui:
Secondo il sindaco, i suoi oppositori stanno cercando di bloccare questi progetti per meri fini politici, approfittando della fase avanzata del suo mandato per mettere in atto un colpo di mano.
“Quando ci siamo insediati, non abbiamo trovato nulla di pronto, solo contenziosi. Oggi abbiamo finanziamenti e progetti pronti a partire. Il nostro lavoro è stato costante e trasparente”, dichiara Forgione.
Il futuro dell’amministrazione: ora la parola al consiglio comunaleCon otto firme su dodici consiglieri totali, la mozione ha numeri sufficienti per essere approvata. Ora spetterà al consiglio comunale discuterla e votarla ufficialmente, in una seduta che si preannuncia particolarmente tesa.
Se la mozione dovesse passare, l’amministrazione Forgione cadrebbe e il comune di Favignana verrebbe guidato da un commissario fino alle nuove elezioni.
Il sindaco, dal canto suo, non sembra intenzionato a dimettersi e si dice pronto a combattere fino all’ultimo per portare avanti il suo lavoro.
“Ho una storia personale e politica che non può essere piegata ai ricatti dell’ultimo piccolo trasformista di turno. È il momento di rendere pubblico tutto ciò che abbiamo fatto e quello che lasceremo alle isole Egadi”, conclude il primo cittadino.
Favignana al bivio: si va verso nuove elezioni?Il destino dell’amministrazione Forgione sarà deciso nelle prossime settimane. Se la mozione verrà approvata, il comune si troverà senza una guida politica stabile, aprendo un nuovo capitolo di incertezza per l’isola.
Intanto, la comunità egadina osserva con attenzione gli sviluppi, consapevole che la scelta del consiglio comunale potrebbe cambiare il futuro di Favignana.