Dopo un decennio di battaglia legale, il Tribunale di Roma ha assolto Patrizio Benvenuti, presidente della Fondazione Kepha Onlus, dall’accusa di truffa aggravata. La sentenza, emessa su richiesta della stessa Procura, ha stabilito che "il fatto non sussiste", mettendo fine a una lunga vicenda giudiziaria che aveva coinvolto il prelato e numerosi altri imputati.
Secondo l’accusa, Benvenuti e alcuni complici avrebbero raggirato oltre 200 persone, convincendole a versare ingenti somme di denaro alla Fondazione Kepha per scopi umanitari. Il presunto schema fraudolento avrebbe fruttato circa 30 milioni di euro.
L’arresto e il processoBenvenuti, all’epoca 64enne, venne arrestato nel 2016 dalla Guardia di Finanza all’aeroporto di Genova, mentre tentava di imbarcarsi su un volo per il Sudamerica. Oltre a lui, erano finiti sotto inchiesta anche numerosi collaboratori, accusati di falso in bilancio, false dichiarazioni e truffa ai danni di numerosi investitori. Alcuni degli indagati avevano patteggiato, mentre altri erano stati condannati.
Il prelato, invece, aveva scelto di difendersi nel processo ordinario, sostenendo la propria innocenza fino alla sentenza definitiva che lo ha assolto completamente.
Il sequestro del Centro Archeologico di TriscinaLa vicenda giudiziaria ha avuto ripercussioni anche in Sicilia, dove il Centro Archeologico di Triscina, presieduto dallo stesso Benvenuti, era stato sequestrato e successivamente abbandonato.
Il CAM (Centro Archeologico Museale) si proponeva come un luogo di studio e ricerca, con laboratori di restauro e ambienti destinati a mostre e conferenze. Inaugurato nel 2008, il centro aveva ospitato scavi archeologici e attività didattiche rivolte agli studenti, con la collaborazione della Soprintendenza di Trapani.
Oggi, però, la struttura versa in stato di abbandono, con i suoi reperti saccheggiati e le strutture lasciate all’incuria. L’obiettivo originario del CAM era quello di promuovere il turismo culturale e valorizzare il legame con il vicino Parco Archeologico di Selinunte, ma la lunga battaglia giudiziaria ha decretato il declino del progetto.
Le dichiarazioni degli avvocatiL’avvocato Giovanni Miceli, che ha difeso Benvenuti, ha commentato così la sentenza:
"Si chiude una vicenda dolorosa. Dieci anni di processo hanno infangato l’immagine di un progetto che mirava a valorizzare il patrimonio culturale e storico. La giustizia ha fatto il suo corso, ma il danno ormai è stato fatto."
Anche il legale ha sottolineato il deterioramento del Centro Archeologico di Triscina, affermando che il CAM era un punto di riferimento per la ricerca e la valorizzazione del territorio, e che oggi resta solo un cumulo di macerie.
Un progetto che poteva essere un modelloNonostante il clamore dell’inchiesta e la successiva assoluzione, rimane l’amarezza per la fine di un progetto che poteva valorizzare il patrimonio archeologico siciliano. Il CAM, infatti, era stato inserito nella Rete Museale e Naturale Belicina, con l’obiettivo di trasformarlo in un punto di attrazione per il turismo culturale.
Oggi, invece, il sito resta un triste simbolo di un'occasione mancata.