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Salvatore Sinagra, trentenne di Favignana, si trova da giorni tra la vita e la morte nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Doctor Negrin di Las Palmas, alle Canarie. Il giovane imprenditore e surfista è rimasto vittima di una violenta aggressione la sera del 25 gennaio nel bar "Sin Nombre" di Playa del Carmen, a Lanzarote.
Secondo le ricostruzioni, Salvatore stava tranquillamente fumando una sigaretta nel dehor del locale, quando un ragazzo del posto, un venticinquenne con precedenti per droga, lo ha colpito con un violento pugno al volto, facendolo cadere e sbattere la testa contro il pavimento. Il giovane aggressore ha poi fatto perdere le sue tracce, mentre Sinagra è stato immediatamente soccorso e trasportato in ospedale. Le condizioni sono apparse subito gravissime: trauma cranico con emorragia cerebrale, febbre alta e una grave infezione polmonare che sta complicando il suo recupero.
Il ricovero e la battaglia in ospedaleSinagra è stato trasferito d’urgenza da Lanzarote a Gran Canaria, dove è stato ricoverato in terapia intensiva. I medici hanno subito espresso forte preoccupazione per le sue condizioni. Nonostante i tentativi di risveglio, il giovane reagisce con crisi violente, rendendo difficile il distacco dai macchinari che lo tengono in vita.
"Ogni mattina mi reco in ospedale e gli parlo. I medici dicono che non può sentirmi, ma io sono certo che invece capisca tutto", racconta il fratello Vito Sinagra, che si è precipitato alle Canarie per stare accanto a lui. "La febbre non cala, ha un’infezione ai polmoni e quando provano a svegliarlo reagisce malissimo. Ogni giorno, in quell’ospedale, ci lascio un pezzo di cuore”.
Accanto a Vito ci sono il padre Andrea, il fratello Vito e una cugina, oltre a tanti amici che conoscevano e stimavano Salvatore. Anche le autorità italiane, tra cui il consolato italiano, seguono la vicenda da vicino.
Chi è Salvatore Sinagra?Nato e cresciuto a Favignana, Salvatore Sinagra era un giovane solare, intraprendente, appassionato di sport e viaggi. Dopo aver vissuto a Londra per migliorare il suo inglese e lavorare nella ristorazione, ha scelto di spostarsi a Lanzarote durante il periodo del Covid, dove ha aperto il Vizio Bar insieme al fratello Vito e un amico.
"Era innamorato delle Canarie e di Favignana, voleva vivere tra queste due isole", racconta il fratello. "Aveva venduto il bar per dedicarsi a un'attività stagionale, lavorando in estate in Sicilia e in inverno a Lanzarote. Qui aveva scoperto il surf, un’altra delle sue grandi passioni”.
Salvatore parlava fluentemente spagnolo e inglese e stava studiando francese. Era una persona conosciuta e amata, tanto da essere paragonato a una sorta di "star" per il suo carisma e la sua capacità di entrare in sintonia con chiunque.
L'ultima comunicazione con il fratelloPoche ore prima dell'aggressione, Salvatore aveva mandato un vocale e una foto al fratello Vito: un'immagine della palestra che aveva costruito nella sua veranda di Lanzarote. "Finalmente ci sono riuscito, ma non potrò utilizzarla per molto", aveva scritto.
"Come se lo sentisse", dice oggi Vito, "anche se lo diceva perché sarebbe tornato a Favignana a breve. Quel vocale è l’ultima cosa che ho di lui, lo ascolto tutti i giorni e ancora non riesco a crederci”.
L'arresto dell'aggressoreDopo una settimana di ricerche, le autorità spagnole hanno arrestato il venticinquenne canario, già noto per precedenti legati alla droga. Il giovane è stato interrogato e ha ammesso di aver colpito Salvatore, ma ha tentato di minimizzare l’accaduto, dichiarando di averlo colpito con un pugno a mani nude, senza usare oggetti contundenti.
Una versione che non convince la famiglia Sinagra, considerando la gravità delle lesioni riportate dal trentenne siciliano. Secondo l’accusa, l’aggressione sarebbe stata premeditata e con intento violento.
Il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’aggressore, in attesa del processo.
La richiesta di giustiziaVito Sinagra, pur devastato dal dolore, chiede che il responsabile resti dietro le sbarre: "Non cerco vendetta, ma giustizia. Un soggetto del genere non può stare in libertà, altrimenti farà del male ad altre persone. Quel pugno non è stato un 'colpo mal dato', ma un atto di violenza deliberato".
L’intera comunità di Favignana segue con apprensione la vicenda, mostrando vicinanza alla famiglia. Nei giorni scorsi era stata organizzata una fiaccolata per Salvatore, ma l’evento è stato rimandato per il maltempo. La manifestazione verrà riprogrammata nei prossimi giorni, per mantenere alta l’attenzione sulla vicenda e per esprimere solidarietà alla famiglia Sinagra.
Il futuro incerto e la speranzaIl destino di Salvatore è ancora incerto. I medici non si sbilanciano sulla possibilità di un risveglio e sulle eventuali conseguenze neurologiche. La famiglia, però, non perde la speranza.
"Voglio solo riabbracciarlo, ho bisogno di risentire il suo calore e la sua energia", conclude Vito. "Non possiamo permettere che questa storia finisca nel dimenticatoio. Salvatore è un guerriero e noi lotteremo con lui, fino alla fine”.
Nel frattempo, la giustizia spagnola prosegue il suo corso. Le indagini dovranno stabilire con esattezza la dinamica dell'aggressione e le responsabilità dell’arrestato. La famiglia Sinagra, insieme a tutta Favignana, attende giustizia e spera in un miracolo.