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11/02/2025 06:00:00

Basket: i cavalli di razza del Trapani Shark alla prova dell'umiltà 

Gli Shark hanno dunque perso a Cremona. Prodromi di crisi? Le avvisaglie ci sono tutte, considerato, appunto, che si è perso, dopo Trento anche a Cremona. Sconfitta meritata e se ad ammetterlo è lo stesso Antonini bisogna pur crederci.

Dopo quella di Milano, in cui era emerso un gap tecnico imbarazzante, aveva espresso una dichiarazione diversa, subito smentita da coach Repesa. A quanto pare, i due si sono trovati d’accordo nei giudizi nell’ ultima occasione.

Addirittura, il Responsabile tecnico, con una onestissima diagnosi, si è assunto la piena responsabilità della débâcle: ”Voglio prendere tutta la responsabilità. Non sono riuscito a dare tranquillità alla squadra … Ma tanto nervosismo da dove nasce è difficile spiegare”.

Forse una spiegazione potrebbe trovare riscontro nel modo in cui si è operato nell’allestire il roster. La squadra, per come è stata costruita in estate, non ha vocazione difensiva , ma prettamente offensiva, tanto è vero che primeggia nei punti segnati ed in più di una occasione ha superato anche quota 100.

Repesa ha cercato, in tutti i modi possibili di supplire a questo deficit, allenando duramente tutto il roster a difendere. Ed in alcune occasioni è apparso chiaro che la cura di cavallo potesse dare quelle risultanze agognate. In 3 partite successive , Con Pistoia , Scafati e con Sassari, il passivo massimo è stato contenuto in 68 punti. Poi sono arrivati i 91 punti beccati a Venezia, gli 83 di Trento e ultimi gli 85 a Cremona (una delle meno prolifiche e reduce la settimana precedente con il minimo storico di 51). Nello sport, sosteneva un grande maestro come Rino Tommasi, si può vincere e perdere, ma mai andare contro natura, perderesti sempre. E per dirla in gergo ippico, ad un cavallo abituato a galoppare in praterie offensive, ad un certo punto, non gli può essere applicato un sulky. Alla lunga finirebbe per “ rompere” e rispondere alla sua vocazione di ritornare al galoppo, ma con un peso enorme da trascinare. E’ successo esattamente questo: ai cavalli di razza, di cui è infarcito il roster della Shark, è stato consegnato uno spartito che ha soffocato e represso anche le qualità più congeniali, quella offensive.

 

I maggiori problemi sono emersi in cabina di regia in cui né Robinson né Notae sono riusciti, se non inizialmente, a prendere in mano il pallino del gioco. Non hanno mai messo in ritmo la squadra che, per lunghi tratti, ha vissuto delle giocate di un ispiratissimo Petrucelli ( unico giocatore assunto tra i piccoli per difendere) o sulle giocate estemporanee di Galloway e Alibegovic. Sulle plance salverei il solito Horton, ma sempre troppo solo a lottare con i lughi avversari. Se non si scioglie presto l’equivoco di Pleiss, ancora una volta evanescente, difficilmente la squadra potrà decollare verso quegli obbiettivi presidenziali sbandierati. Ora, dal primo posto, si è scivolati in due giornate al quinto, ma le preoccupazioni espresse anche dal Coach “Buster” Repesa sono più che fondate. In questo caso l’avventura in Coppa Italia per le Final Eight, giunge nel momento più opportuno. L’evento sarà una sorta di cartina al tornasole per saggiare la voglia di riscatto al di fuori delle secche del campionato.

Ma se Sparta piange, Atene non ride certamente. Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso presentato da Antonini e confermato il Daspo inflitto dal TAR dell’Emilia Romagna. Confermata , quindi , la sovranità limitata dei movimenti del Presidente che dovrà osservare le restrizioni contenute nell’Ordinanza di entrare solo 10 minuti prima della disputa dei match ed uscirne 10 minuti dopo. Capisco perfettamente la condizione - che per alcuni potrebbe anche essere umiliante  - cui la massima carica dello Sport trapanese debba sottoporsi, in considerazione che gli è stata conferirà una Cittadinanza Onoraria da parte di una Istituzione Pubblica. Si poteva anche aspettare il pronunciamento ed attendere l’esito di un Organo di rilievo Costituzionale per insignirlo. Naturalmente non è mancata, da parte del Tycoon la solita stoccata ad un Giornale che aveva osato pubblicare la notizia, salvo poi fare retromarcia e scusarsi con la Testata poiché la sentenza era stata solo ripresa dal sito ufficiale della Lega Nazionale di Pallacanestro. Non proprio ortodosso anche il richiamo al Presidente della Federazione chiamato in causa dallo stesso Antonini:” Non posso pensare che un uomo dell’intelligenza di Petrucci possa continuare a sopportare certi atteggiamenti”. Non specificando “quali”, per tema di entrare in questioni che potrebbero aggravare il suo già folto curriculum di sanzioni e squalifiche. E last but non least, la dichiarazione dello stesso Antonini rilasciata sulla piattaforma X a proposito della sconfitta a Cremona: “ Meritatissima sconfitta. La più brutta partita dell’anno. Ci vuole umiltà … sconosciuta a qualcuno ultimamente, mi sembra”. Gli sembra bene, ma lascio ai lettori il commento e la libertà di pensiero nell’individuazione del soggetto di riferimento presidenziale. Non sarà affatto difficile risalirvi.

Il Sorcio Verde