Condannata ad 8 anni di carcere Maricetta Tirrito, l’ex paladina dell’antimafia e contro la violenza sulle donne. Per lei la procura ne aveva chiesti 27, dato che tra le accuse c’era anche quella di omicidio con dolo eventuale. Che però è caduta e la condanna di lunedì scorso in Corte d’Assise di Frosinone è “soltanto” per i reati di abuso edilizio, circonvenzione di incapace, autoriciclaggio e falso ideologico.
Dall’arresto nel 2023 per abusi sugli anziani di una rsa che lei stessa gestiva, le indagini avevano fatto emergere come la donna avrebbe raggirato gli ospiti della Silver Cohousing di Ardea (Roma), sottraendo loro circa 385mila euro. Gli investigatori avevano accertato che la Tirrito si sarebbe impossessata della somma attraverso false procure e deleghe, grazie ai falsi certificati di un medico compiacente. Soldi che poi venivano spesi per viaggi, cene, perfino per un intervento estetico al seno per la figlia . Oltre a Maricetta Tirrito, sono state condannate altre due persone: una a due anni e tre mesi e l’altra a due anni e sei mesi.
L’indagine era scaturita dalla denuncia di una coppia di vicini di casa di un anziano, Luigi Bonomo, che conoscevano molto bene. Ad un certo punto però non rispondeva più al cellulare e quando hanno visto la Tirrito che, insieme ad altri stava portando via degli oggetti dalla sua casa, avevano denunciato. Intanto l’anziano era stato “trasferito” alla Silver Cohousing, per poi finire in ospedale e morire poco tempo dopo.
L’improvvisato attivismo di Maricetta Tirrito aveva attratto diversi ambiti politici e sociali.
Di lei avevamo parlato ancor prima dell’arresto (qui il nostro articolo). La ricordiamo soprattutto sul palco di Pontida nel 2019, insieme a Matteo Salvini, in veste di vicepresidente dell’associazione “Bambini Strappati”. Era il tempo dei cosiddetti “bambini di Bibbiano”, caso di cronaca che la Lega (e non solo) aveva trasformato in strumento di propaganda politica contro il Pd. Sul palco con la Tirrito e Salvini c’era anche una mamma, Sara De Ceglia, presidente dell’associazione, con la propria bambina (che però non era di Bibbiano) presentata come sottratta irregolarmente ai genitori e restituita loro da una sentenza di tribunale. Repubblica però rivelerà che in realtà era invece fuggita dalla comunità nella quale si trovava, per stare con la madre. Quest’ultima avrebbe tentato la carta della visibilità con Salvini, nella speranza che il giudice cambiasse idea.
Da presidente, la De Ceglia avrebbe espulso la Tirrito dall’associazione soltanto dopo l’arresto del 2023. Anche se la sede di “Bambini Strappati” almeno fino a giugno del 2024 era ancora presso lo stesso indirizzo di Ardea. Indirizzo che corrisponde alla casa dove la Tirrito abitava.
Ma già diversi anni prima del 2019, la Tirrito era stata condannata per simulazione di reato perché aveva fatto finta di essere stata vittima di una lunga serie di aggressioni, procurandosi tagli e ferite e accusando tre persone innocenti.
Piccoli sbagli da perdonare, evidentemente. Soprattutto se il tesoriere della stessa associazione, compagno della De Ceglia, è Girolamo Totaro, arrestato per spaccio di droga nel maggio del 2022. Entrambi finiti a processo per un altro motivo nel febbraio dell’anno scorso: atti persecutori continui contro i vicini, con ingiurie, parcheggi ostacolanti e altre intimidazioni.
Ad essere imprudente però non è stato soltanto Salvini. Sì, perché la Tirrito, presentandosi anche come presidente del CoGI (Comitato dei collaboratori di Giustizia) è stata invitata in diverse tv private e a conferenze antimafia in giro per l’Italia. Perfino Carmine Mancuso, figlio di Lenin Mancuso, ucciso dalla mafia nel ’79, la volle come relatrice per gli studenti ad un seminario a Palermo dedicato ai rapporti Stato/mafia, nel maggio 2023. La Tirrito, si ritrovava già accusata di truffa per questa storia del Cohousing. E la cosa era di dominio pubblico, visto che ne avevano parlato anche Le Iene il mese prima, mostrando pure i verbali dei carabinieri del Nas.
Ma quanti erano i pentiti che facevano parte del Comitato dei Collaboratori di Giustizia? Zero. Il CoGI non è mai esistito.
La difesa aspetta di leggere le motivazioni della sentenza, nella convinzione che alla base della condanna possa esserci la mancata comprensione da parte dei giudici della differenza tra il concetto di “cohousing” e quello di rsa. Una volta colta questa differenza, secondo il suo legale, potrebbero cadere anche le altre accuse. D’altra parte, siamo solo al primo grado di giudizio.
Però, in un’era in cui si va avanti per slogan, sembrava quasi che Maricetta Tirrito sapesse il fatto suo quando, con Salvini a commemorare Falcone e Borsellino, diceva che “la legalità, oggi più che mai, deve essere affermata come concetto di cultura e deve entrare dentro l’animo fin da giovani”.
Quando si dice l’esempio.
Egidio Morici