Il conto alla rovescia è cominciato. Oggi, 14 Febbraio 2025, torna in aula, alle 16, in consiglio comunale, a Favignana, la mozione di sfiducia verso il Sindaco Francesco Forgione. E, salvo clamorose sorprese, verrà approvata, mettendo fine anzitempo al mandato del Sindaco eletto nell'ottobre 2020 e che sarebbe dovuto andare a scadenza la prossima primavera, tra più di un anno. Forgione arriva a questa nuova mozione in un clima di crescente isolamento, con uno scontro con l'opposizione che sin dall'inizio del suo mandato è stato molto duro. Ma mentre le fila dell'opposizione si arricchivano dell'apporto di ex consiglieri della maggioranza, il primo cittadino - al quale va ricosciuto il merito di aver avviato appalti importantissimi per l'isola - vedeva il vuoto intorno a se.
L'ultimo caso è quello del giovane consigliere Pietro Giangrasso, prima dei Verdi, adesso del Pd. Fino a poche settimane fa era in maggioranza, denunciando anche insulti omofobi nei suoi confronti ed un clima d'odio a Favignana. E adesso, invece, è tra i firmatari della mozione di sfiducia al Sindaco. Tra l'altro Forgione aveva offerto una mediazione, impegnandosi alle dimissioni ad Ottobre, alla scadenza naturale dei suoi cinque anni, ma è servito a poco. Così come sembra impraticabile l'ipotesi, sostenuta da alcuni, che votando la sfiducia tra oggi e domani, le Egadi possano essere inserite di corsa nel turno elettorale della primavera di quest'anno. Questa sfiducia è un regolamento di conti che, insomma, porterà Favignana ad un commissariamento che potrebbe durare più di un anno, con ricadute non certo positive per la stagione estiva, tutta da programmare ed inventare, per un arcipelago che deve far coesistere il boom di presenza con il delicato equilibrio del suo territorio.
Dal canto suo, Forgione può contare sul fatto di aver sbloccato lavori importanti per le isole Egadi. Uno degli ultimi atti della sua Giunta riguarda ad esempio l'approvazione dei progetti definitivi per la realizzazione di tre dissalatori e il miglioramento delle reti idriche nelle Isole Egadi. Gli interventi, finanziati attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il progetto "Isole Minori", rappresentano un investimento complessivo di oltre 20 milioni di euro. Prima ancora, è stato sottoscritto dal Comune di Favignana e dal Consorzio InfraTech il contratto per il primo stralcio dei lavori di messa in sicurezza del porto. L’intervento, finanziato dalla Regione Siciliana per 26 milioni e 350 mila euro, prevede la costruzione di una nuova diga foranea e il completo ammodernamento dell’area portuale.
La mozioen è stata presentata da 8 consiglieri su 12. E sono almeno 8 i voti necessari per approvarla. Porta le firme di Antonino Loiacano, Kim Ernandez e Maria Sinagra del gruppo Forza Egadi, degli ex consiglieri di maggioranza Emanuela Serra, Antonella Armetta e Giuseppe Nicolò Bannino, del gruppo LiberEgadi, e degli indipendenti Francesco Sammartano e Pietro Giangrasso che fanno parte del gruppo misto.
Le motivazioni della sfiduciaI consiglieri contestano al sindaco l’incapacità di amministrare il territorio e di mantenere le promesse elettorali, accusandolo di scarsa programmazione, mancanza di dialogo con il consiglio comunale e la cittadinanza, e di non aver attuato politiche efficaci per migliorare la qualità della vita sulle isole Egadi.
In particolare, il documento elenca diverse problematiche:
SALERNO. La consigliera comunale di Favignana Giuseppina Salerno esprime il suo totale dissenso e la sua contrarietà nei confronti della mozione di sfiducia presentata da otto consiglieri comunali nei confronti del sindaco Francesco Forgione. "La mozione, che mira a sfiduciare l'attuale sindaco, non solo è priva di fondamento, ma si inserisce in un contesto di piccolo trasformismo politico che rischia di minare la stabilità e la crescita della nostra comunità. In questi anni, l'Amministrazione Forgione ha lavorato instancabilmente per il bene di Favignana e delle Isole Egadi, portando avanti progetti strategici che riguardano il futuro di tutta la nostra comunità. Tra questi, l'avvio dei lavori per il nuovo porto di Favignana, la gestione dei fondi del PNRR e il rafforzamento dei servizi pubblici sono solo alcune delle importanti iniziative che hanno preso forma grazie al lavoro del sindaco e della sua Giunta. Per queste ragioni, da indipendente, ho più volte espresso il mio consenso".
"Il nostro territorio - rileva la consigliera Salerno - ha bisogno di continuità e di visione per affrontare le sfide future. È impensabile mettere in discussione il lavoro svolto fino a oggi per meri interessi politici, rischiando di bloccare progetti cruciali che potrebbero portare benefici concreti alla nostra isola. La mozione di sfiducia, presentata in un momento delicato, alla vigilia della stagione estiva e a pochi mesi dalla fine del mandato, non solo non risponde ai veri bisogni della nostra comunità, ma dimostra una totale mancanza di senso di responsabilità nei confronti dei cittadini".
La consigliera Salerno ribadisce il suo impegno a favore di un confronto costruttivo e sereno, che possa mettere al centro del dibattito politico le reali necessità della comunità egadina.
"La politica deve essere al servizio del bene comune e non strumentalizzata per fini personali o di parte. Invito tutti i consiglieri a riflettere sulla gravità di un eventuale cambio di rotta che, piuttosto che risolvere i problemi delle nostre Isole, potrebbe solo acuire le divisioni e bloccare il progresso già avviato. È il momento di dare priorità alla crescita di Favignana e delle Isole Egadi, non alla ricerca di facili consensi tramite manovre politiche che nulla hanno a che vedere con gli interessi della nostra comunità".
La consigliera Salerno denuncia la gestione parziale dei lavori d'aula della Presidente del Consiglio comunale Emanuela Serra, tra i firmatari della mozione di sfiducia.
"Avevo richiesto il rinvio della seduta di ventiquattro ore, poiché il 14 febbraio sarò fuori sede per impegni professionali già assunti e non rinviabili. La Presidente del Consiglio Emanuela Serra ha respinto la mia richiesta, dimostrando ancora una volta una gestione di parte, priva di rispetto nei confronti della mia persona e degli elettori che mi hanno accordato la loro fiducia. Con questa decisione mi è stato di fatto impedito di partecipare al voto. Un comportamento che si qualifica da solo: antidemocratico e lesivo dei principi di correttezza istituzionale e di rispetto del confronto politico".