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14/02/2025 10:05:00

Sanità privata in Sicilia: continua la protesta per i tagli alle tariffe dei laboratori

 La sanità privata in Sicilia resta in fermento a causa dei tagli ai rimborsi per esami e prestazioni imposti dal nuovo Tariffario ministeriale. I laboratori e gli ambulatori convenzionati hanno lanciato da settimane un grido d'allarme, denunciando il rischio di una crisi del settore che potrebbe compromettere l’accesso alle cure per migliaia di cittadini. Dopo le prime consultazioni senza esito, il 17 febbraio si terrà un incontro cruciale tra le associazioni di categoria e l’assessorato regionale alla Salute per tentare di trovare una soluzione.

Un vertice decisivo per evitare il collasso

L’appuntamento di lunedì pomeriggio è stato convocato proprio per discutere del nuovo tariffario, che ha ridotto i rimborsi per alcune prestazioni sanitarie fino al 50%. I tagli hanno scatenato le proteste degli addetti ai lavori, preoccupati per la sostenibilità economica delle strutture accreditate. L’annuncio del vertice ha portato alla revoca della manifestazione regionale, inizialmente prevista per i prossimi giorni.

A dare una speranza al settore è stato il governatore Renato Schifani, che ha ventilato l’ipotesi di compensare i tagli con fondi regionali, facendo leva sull’articolo 1, comma 322, della Finanziaria nazionale. Questa norma permetterebbe di superare i vincoli del Piano di rientro in materia sanitaria, in cui la Sicilia è bloccata da circa 20 anni. Tuttavia, per attuare questa misura, servono almeno 30 milioni di euro, risorse che al momento la Regione non ha ancora individuato.

Le richieste degli operatori del settore

I rappresentanti della sanità privata continuano a chiedere un intervento immediato per scongiurare il collasso delle strutture accreditate. Pietro Miraglia, presidente di Federbiologi, ha sottolineato l’urgenza della situazione, ribadendo che senza fondi sarà impossibile garantire il servizio. "Il tempo è scaduto", ha dichiarato Miraglia, evidenziando come il Tar del Lazio abbia già respinto la richiesta di sospensione del Nomenclatore, rendendo definitiva la revisione delle tariffe.

Il coordinatore del Clmset, Salvatore Gibino, ha ricordato che per molte prestazioni i rimborsi sono scesi fino a 3,95 euro a esame, un valore giudicato insostenibile. Secondo le associazioni, se non si troverà una soluzione immediata, gli utenti si troveranno ad affrontare lunghe liste d’attesa negli ospedali, aggravando ulteriormente le criticità del sistema sanitario pubblico.

La Regione alla ricerca di fondi

L’assessore alla Salute e il governo regionale si trovano ora di fronte a una scelta cruciale: trovare le risorse per colmare il buco economico o affrontare il rischio di chiusura per molte strutture accreditate. Schifani si è impegnato a sostenere la sanità privata con misure straordinarie, ma la partita resta aperta e il vertice di lunedì sarà decisivo per capire quale direzione prenderà la Regione.

Intanto, nella mattinata dello stesso giorno, è previsto anche un incontro tra l’assessorato alla Salute e quello dell’Economia per valutare la sostenibilità di un eventuale intervento finanziario. Le decisioni prese verranno poi presentate all’Assemblea Regionale Siciliana, dove la questione potrebbe essere discussa in commissione.

Per i laboratori privati e gli ambulatori convenzionati, il futuro resta incerto. Senza un piano di compensazione, il rischio di una drastica riduzione dei servizi sanitari in Sicilia è più concreto che mai.