Il freddo pungente non ha scoraggiato i cittadini di Calatafimi Segesta, determinati a far sentire la propria voce contro l'installazione di un ripetitore telefonico alto oltre 30 metri. Il traliccio, destinato a sorgere nella zona di Sasi, nel nuovo centro abitato, è considerato un'opera invasiva, non condivisa dalla comunità e potenzialmente dannosa per la salute e il paesaggio.
Il sit-in, organizzato dal "Comitato No Antenna Sasi" e presieduto da Giacomo Senia, ha visto una folta partecipazione di cittadini di tutte le età. Il gazebo allestito per l'occasione era gremito di manifestanti, che con cartelli e slogan hanno espresso il loro fermo dissenso all'installazione dell'antenna. Sciarpe e giubbotti non sono bastati a coprire l'indignazione e la risolutezza di chi chiede una revisione della decisione.
I lavori per l'erezione del traliccio sono stati momentaneamente sospesi dall'ufficio tecnico comunale, a causa della mancanza delle necessarie autorizzazioni dell'ARPA, del Comando del Corpo Forestale e del Genio Civile. Tuttavia, il timore dei cittadini è che l'iter burocratico possa essere sbloccato e i lavori riprendere in tempi brevi.
Il comitato promotore della protesta ha annunciato di essere pronto a portare avanti la battaglia con ricorsi al TAR e azioni di protesta ad oltranza, proponendo al contempo siti alternativi lontani dalle abitazioni per l'installazione del ripetitore.
La manifestazione ha rappresentato un segnale forte nei confronti della compagnia telefonica e delle autorità competenti. La comunità di Calatafimi Segesta non intende rimanere in silenzio e ha giurato di proseguire la propria lotta fino a quando non verrà trovata una soluzione condivisa. "Non ci rassegneremo! Non ci fermeremo!" è il grido unanime dei manifestanti, determinati a difendere il loro territorio e la loro salute.
Qui una replica dell'Arpa Sicilia.