Egregio direttore, Marsala città di anziani ma non per anziani. Le poche persone che si incontrano per le strade, nelle piazze, bar, uffici, esercizi commerciali, sono quasi solo anziani. Purtroppo la maggior parte dei nostri giovani sono costretti a emigrare per mancanza di lavoro e tanti anche per frequentare l’università, con la quasi certezza di non tornare più, a differenza di alcuni decenni fa. Marsala la quinta città della Sicilia, si sta spopolando , come i piccoli centri dell’entroterra, dove sono rimasti solo anziani.
Negli ultimi anni anche a Marsala nascono sempre meno bambini, si è passati da oltre 800 per anno a meno di 600 e la popolazione è diminuita di oltre tre mila unità. E’ triste vedere tanti anziani quasi sempre soli che sono costretti, quando possono, a fare le video chiamate per vedere e parlare con i figli e i nipoti. Inoltre quando sono ricoverati in ospedale, frequentemente senza il conforto dei figli, perché lontani, alla dimissione invece di ritornare nella propria abitazione spesso vengono alloggiati in una casa di riposo o una residenza sanitaria assistita anche quando non sarebbe strettamente necessario. Se i figli lavorassero almeno nelle vicinanze e ci fosse una buona assistenza socio sanitaria domiciliare, tutto questo avverrebbe molto meno. Perché la regione e le amministrazioni comunali non riescono a spendere e bene i tanti finanziamenti pubblici per creare infrastrutture, servizi essenziali e occasioni di lavoro? Nella speranza che un giorno si possa invertire l’esodo dei nostri giovani, non è impossibile, perché chi ci amministra non fa funzionare almeno alcuni servizi essenziali? Marsala città territorio con una superficie di oltre 240 km quadrati, più grande di quella di Milano, Bologna, Torino per fare alcuni esempi, con le sue 104 contrade e i suoi quartieri popolari dovrebbe avere un sistema di trasporto pubblico degno di questo nome.
Con i tanti autobus nuovi che abbiamo lasciato, acquistati con fondi europei, di cui uno elettrico e altri due che sarebbero dovuti arrivare e non si sa che fine hanno fatto così come le pensiline, il servizio avrebbe dovuto funzionare molto meglio di prima, quando c’erano gli autobus stravecchi. E’ successo il contrario, il servizio e’ peggiorato moltissimo. Inoltre perché non ci sono le navette? Se ci fosse un servizio di trasporto decente, tanti ne usufruirebbero, soprattutto gli anziani e si sentirebbero un po’ meno isolati e meno abbandonati. La città sarebbe più viva e chiuderebbero meno attività commerciali. Inoltre perché questa amministrazione ha chiuso tutti i bagni pubblici? Capisco che il sindaco e gli assessori non ne hanno bisogno, usufruendo di quelli degli uffici, anche perché non vivono la città, ma i marsalesi e soprattutto gli anziani e i turisti, li reclamano. Fino a 4 anni fa erano funzionanti i bagni: di piazza Marconi ( Porticella), quelli del monumento ai Mille, di via Garibaldi (ingresso dell’antico mercato), del parcheggio di via Giulio Anca Omodei. E adesso tutti chiusi. Non è normale.
La mancanza di questi servizi, con la città poco sicura , con le strade e i marciapiedi sempre più dissestati, con i centri culturali e ricreativi chiusi o inesistenti , costringe soprattutto gli anziani a restare sempre più isolati , a ridurre i rapporti umani, a far morire ancor di più la città . E’ così difficile far funzionare almeno quello che questa amministrazione ha ereditato? Questi sono servizi minimi ma essenziali, che oltretutto c’erano e funzionavano. Perché questo disinteresse per i cittadini e questa incuria per la città? Forse perché non ci sono foto con la fascia da fare e da postare? Viene il dubbio. Marsala necessita di questi servizi essenziali e naturalmente di tanto altro.
Dott. Alberto Di Girolamo