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29/01/2010 05:42:40

Errera all'attacco di Carini e Lo Curto. Alagna: "Ma perche il Pd ha fatto due documenti?"

  «Nessuna norma - ha dichiarato nel corso della seduta di Consiglio comunale di martedì sera - risulta essere in contraddizione con il mantenimento della mia carica. Ma, al di là di una teorica norma legislativa, il rimanere a svolgere il mio ruolo mi viene dettato dalla mia coscienza, dalla consapevolezza di non aver commesso nessun reato, al punto che, confidando anche nella giustizia, sono certo della mia assoluzione piena in appello. Mi sento, anzi, di aggiungere che, laddove la pena dovesse essere riconfermata, annuncio fin d'ora che in tale circostanza rassegnerò le mie dimissioni da consigliere comunale e senza aspettare l'esito della Cassazione».

 

Ma l'intervento di Errera è stato interessante perchè ha attaccato il Sindaco Carini ed Eleonora Lo Curto. Contro il primo cittadino Errera ha detto di esserci rimasto male per essere stato "rinnegato" dal Sindaco. Già il giorno dopo la condanna, infatti, Carini aveva detto che Errera non era un suo problema, che era dell'Udc e lui se lo era "ritrovato" in maggioranza, e che comunque era stato eletto con il centrosinistra. In realtà Errera era sostenitore del candidato sindaco Eleonora Lo Curto.  Al sindaco che in aula aveva detto di esserselo ritrovato in maggioranza suo malgrado, ha replicato che quell'intervento gli è sembrato «fuori luogo e indelicato», visto che ha sempre sostenuto l'amministrazione e votato i suoi atti.

Eleonora Lo Curto, invece, intervistata dalla nostra redazione, ha detto di non conoscere Errera, che la sua candidatura era stata proposta dalla corrente di Pino Ferrantelli (che nel 2007 era agli arresti domiciliari), e che lei già sapeva che il giorno dopo l'elezione Errera sarebbe passato con il gruppo dell'Udc, cosa puntualmente avvenuta. «Lo Curto - ha detto Errera - mi ha accolto ritenendo un vantaggio i voti che la stessa lista avrebbe ottenuto. E dopo la mia elezione ha cercato di convincermi a restare nella lista. E nelle sue occasioni elettorali mi ha sempre pregato di votarla e farla votare».

La dichiarazione integrale di Errera potete leggerla cliccando qui.

Un dato statistico: l'intervento di Errera è  il secondo in due anni e mezzo di attività consiliare. Il primo era stato nel settembre 2007 per annunciare l'adesione all'Udc, partito dal quale si è autosospeso dopo la divulgazione della notizia della condanna. Celestino Errera è fratello di Maurizio Vincenzo Errera, l'imprenditore del settore calcestruzzi arrestato nelle operazioni antimafia «Peronospera II e III» e condannato per estorsione.

Il ''caso Errera'', intanto, ha messo in ulteriore evidenza la spaccatura interna al Pd, che sulla questione, dopo un mese di silenzio,  ha prodotto ben due documenti. Segno di un partito sempre più allo sbando. La vicenda è stata evidenziata dal vice coordinatore provinciale Monica Alagna: "Nell’apprendere con viva soddisfazione della nota politica, resa alla stampa da parte di alcuni Dirigenti del mio partito, con la quale si chiedono le dimissioni del Consigliere Celestino Errera dal Consiglio Comunale , a seguito della sua condanna “ per favoreggiamento alla latitanza di soggetto di spicco della cosca mafiosa lilybetana”, devo esprimere, nel contempo, il mio vivo rammarico nel constatare che, ancora una volta, il PD marsalese non sia riuscito, malgrado i tempestivi e ripetuti solleciti in merito - ( anche da parte della sottoscritta)- , a redigere un documento unitario di tutte le sue componenti su una così rilevante questione di correttezza e moralità politica nei confronti dell’intera cittadinanza.
Ciò premesso, allo stato, ritengo che un serio dibattito sulla ormai nota questione debba proseguire nella naturale ed opportuna sede istituzionale del massimo organo consiliare cittadino. Ritengo, altresì, alla luce della pubblicazione di un ulteriore documento sulla medesima questione da parte di altri dirigenti del Partito ( che , peraltro, condivido), di chiedere l’inserimento dell’argomento all’o.d.g. della prossima Direzione provinciale , che penso debba tenersi nel più breve tempo possibile , allo scopo di chiarire il malinteso verificatosi nell’esclusivo interesse del partito , della sua intera classe dirigente e, soprattutto, dell’elettorato che fino ad oggi ci ha confermato la sua fiducia in una Provincia del mezzogiorno d’Italia ad “ alto tasso mafioso”.