In primo luogo, ha spiegato a Palazzo Madama il senatore Idv, Fabio Giambrone, Fiat deve "dichiarare quali volumi intende realizzare da oggi alla data di cessazione dell'attivita'; quanti lavoratori occuperebbe; quanto lavoro rimarrebbe nell'indotto e, in presenza di cassa integrazione, quanto sostegno al reddito dei lavoratori intenda dare".
In secondo luogo "proponiamo che la Fiat ceda al prezzo di un euro immobili, impianti, terreni e autorizzazioni alla Regione Sicilia, la quale decidera' di operare attraverso una sua finanziaria per individuare entro il 2010, con gara internazionale, un produttore di auto" che si impegni ad effettuare produzioni a "basso impatto ambientale" entro il 2011. Altra condizione e' "l'assunzione di tutti i lavoratori attualmente impiegati entro il 2011 e un programma di sviluppo inteso a creare nuovo lavoro. L'indotto nell'area di Termini Imerese va riorganizzato e ristrutturato".
Nel caso di cessione dello stabilimento di Termini Imerese ad altro produttore di auto, prosegue Giambrone, "il valore pagato per immobili, impianti e autorizzazioni verra' stornato a Fiat detratte le spese ed il valore delle integrazioni salariali date ai lavoratori per tutto il periodo necessario". Qualora entro il termine del 2011 la Regione Sicilia non trovasse l'azienda automobilistica interessata a Termini, "il tutto tornerebbe alla Fiat al prezzo di un euro".