In una nota il capogruppo dell'Udc Nino Ardagna e il consigliere Vito Lo Castro ne avevano preso le distanze annunciando l'intenzione di “non approvare più gli atti e i provvedimenti deliberati dalla giunta e i debiti fuori bilancio e il bilancio di previsione 2011”. La motivazione, secondo loro, era da ritrovarsi nella “perdurante situazione politico-amministrativa locale che impone un momento di riflessione anche e soprattutto in considerazione del nuovo momento politico e amministrativo che si appresta a vivere la cittadina con l'esame e la discussione del bilancio di previsione”. A questa decisone erano giunti perché consapevoli “che nessuna convergenza si è mai avuta a favore del gruppo consiliare Udc, negli ultimi tre anni, nonostante le tante e rinnovate fasi di disponibilità verso il sindaco e gli assessori”. Che tradotto significa che a partire da questo momento in avanti il loro gruppo si ritiene disimpegnato. Non verranno cioè sostenuti in aula né atti né provvedimenti già in programmazione. Non solo. Per i debiti fuori bilancio e per il bilancio di previsione nemmeno a parlarne, essendo i due argomenti mai stati da essi condivisi. Il documento terminava con la sottolineatura piuttosto marcata che a tale decisione erano pervenuti con il sostegno e l'appoggio del coordinatore regionale Udc, Giampiero D'Alia e del presidente provinciale, Gianni Pompeo. La replica del sindaco Sgarbi non si era fatta attendere.
“Mi compiaccio della stabilità dei pensieri del consigliere Nino Ardagna, e mi auguro che il suo progetto politico di evidente, grande respiro, abbia successo”, ha esordito ironicamente. Per poi tirare in ballo il presidente della Provincia di Trapani dicendo: “Nei giorni scorsi ho ricevuto il Presidente Mimmo Turano, con il quale abbiamo serenamente parlato della situazione di Salemi. Turano ha mostrato di non avere alcuna prospettiva politica in comune con Ardagna, riferendomi, peraltro, e con un certo stupore, la notizia della posizione assunta dai consiglieri comunali eletti in accordo politico con Pino Giammarinaro. Ricordo infine le visite a Roma del consigliere comunale dell’Udc Nino Ardagna in compagnia di Pino Giammarinaro per ottenere riconoscimento politico; così come ricordo la piena soddisfazione manifestata dallo stesso Ardagna per la proposta di Pino Giammarinaro di nominare suo cognato, Salvatore Sanci assessore.” Sulla querelle è stato emesso un comunicato da parte dal quartiere generale dell’Udc. Giulia Adamo e Giovanni Pompeo, rispettivamente coordinatore e presidente provinciali, e il coordinatore regionale Giampiero D’Alia scrivono che “il disimpegno di Ardagna e Lo Castro, nei confronti dell’Amministrazione guidata da Sgarbi è il frutto di una scelta puramente “politica”, che non va dunque letta in un’ottica personalistica. La reazione del sindaco Sgarbi, seppure comprensibile dal punto di vista umano, alla luce delle recenti vicende giudiziarie, non pare però comprensibile da quello politico. Peraltro, la “presunta” confidenza a Sgarbi del Presidente della Provincia di Trapani Mimmo Turano pare priva di ogni fondamento in quanto non risulta che lo stesso abbia espresso alcun dissenso in merito alla linea politica dell’UDC relativamente al “caso Salemi” né in maniera formale – nelle opportune sedi di partito – né informale”
Franco Lo Re
NOTA DI GIULIA ADAMO. “In relazione alla nota diffusa dal presidente provinciale dell'Udc di Trapani, Gianni Pompeo cui rinnovo profonda stima e amicizia, tengo a precisare che i contenuti del documento relativi al consiglio comunale di Salemi non sono stati da me sottoscritti”. Lo afferma il capogruppo dell'Udc all'Ars e coordinatore provinciale Giulia Adamo.
“Rinnovando la mia stima nei confronti di Gianni Pompeo – prosegue Adamo – ribadisco che è necessaria una presa di posizione chiara e netta nei confronti di Pino Giammarinaro da parte dei consiglieri che aspirano ad entrare nell'Udc. Abbiamo più volte manifestato come partito l'esigenza di un cambiamento ed allontanamento da logiche che hanno per anni costretto la politica Trapanese a sottostare al giogo del potere mafioso. L'Udc ha espresso il totale distacco da questa politica ed in particolare dalla figura di Giammarinaro. Nel documento elaborato dai due consiglieri questa presa di posizione non viene espressa. In attesa di una nota ulteriore da parte degli stessi consiglieri, spero che quanto accaduto sia soltanto un incidente di percorso cui presto sarà posto rimedio.