Erano soltanto in sei: Salvatore Figuccia (FdS), Enzo Martinico (FdS), Michele Gandolfo (Udc), Giacomo Pipitone (Fli), Paola Cudia (Fli) ed Erino Monteleone (Udc).
Sono stati gli unici a votare favorevolmente al bilancio consuntivo dell’Amministrazione. Per il resto, tutti contro: 13 no e 3 astenuti.
Ecco cosa rimane della ex – maggioranza del Sindaco Carini, che si prepara ad un ultimo anno di sindacatura mesto, con maggioranze variabili da cercare in ogni occasione. E a nulla è valsa l’operazione Forza del Sud, con la costituzione del gruppo dei quattro consiglieri. Perché non ha portato politicamente alcun valore aggiunto, anzi ha aumentato gli strappi all’interno della maggioranza.
Il più visibile e fresco è quello del gruppo dell’Mpa: Sturiano, De Maria e Urso si sono astenuti, contribuendo ad affossare l’Amministrazione. Il messaggio al Sindaco è chiaro: l’Mpa vuole chiarezza nel bilancio preventivo che il Sindaco Carini ha appena licenziato. I consiglieri non vogliono la riduzione degli investimenti nei servizi scolastici e in quelli sociali, e sono anche disposti a ragionare su un aumento dell’addizionale Irpef. Carini invece ha fatto già tutto, ha bloccato il bilancio, e non vuole concertare nulla. All’Mpa, inoltre, non è piaciuta l’entrata in Giunta di Forza del Sud, anche questa voluta personalmente da Carini senza coinvolgere i consiglieri che lo sostengono. “Avete due assessori in Giunta, finitela di lamentarvi” è stata la risposta piccata di Carini.
Il Sindaco nel frattempo si è già messo al lavoro per cercare una nuova maggioranza per fare passare il bilancio. Lo ha fatto ogni anno, lo farà ancora. La strategia è sempre la stessa: arrivare a discutere il bilancio l’ultimo giorno utile per non dare la possibilità ai consiglieri di analizzarlo in maniera approfondita, trattare con singoli consiglieri per capire quali emendamenti possano essere graditi (contributi ad associazioni, società sportive, piccoli lavori pubblici,etc.), arrivare fino a sedici, blindare tutto e andare al voto.