«In una situazione di perenne conflittualità politica, come quella di questi ultimi anni, il Governo dei tecnici non è stato solo una necessità, ma una condizione di garanzia per l’attuazione di riforme spesso impopolari e certamente non più rinviabili. L’alternativa sarebbe stata una estenuante mediazione funzionale ai tatticismi di una politica vecchia e lontana dalla gente.
Io credo che le prospettive politiche indicate da Lombardo nell’assemblea di Catania, e tra queste il rafforzamento dell’area politica di centro, non possano essere attuate per addizione, ma sull’impegno, nei fatti, a sostenere le riforme. E la storia di questa legislatura ci insegna che c’è spesso l’abisso tra i propositi e gli atti esitati, come nel caso della formazione professionale.
Il miglior biglietto da visita per una coalizione che si propone di continuare l’azione di governo, è un elenco di cose già fatte.
In questo senso ritengo che il Presidente, in questa fase, debba solo dare un forte impulso alle priorità da lui stesso indicate: riforma dei rifiuti, recupero dei Fondi Fas, formazione professionale, semplificazione amministrativa. E, aggiungo io, una rinnovata azione di governo in materia di politiche sociali a sostegno dei giovani in cerca di lavoro e delle famiglie»