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03/07/2011 05:00:00

Tra arresti, rinvii a giudizio e tentati suicidi, Forza del Sud rischia l'estinzione

“C’è tanta gente che muore letteralmente di fame – commentava Miccichè - Io faccio l’esempio della Sicilia perchè sono nato lì: ci rendiamo conto che ogni giorno, sotto casa mi aspettano delle donne con i bambini in braccio che mi chiedono aiuto per poter comprare del latte?”.

Le donne con i bambini in braccio, se dovessero continuare le disavventure che affliggono gli uomini di Forza del Sud, rischierebbero di rimanere insoddisfatte. La prima vicenda giudiziaria che riguarda Forza del Sud  risale allo scorso aprile: viene arrestato Giuseppe Ruggirello. Ruggirello, 52 anni Consigliere comunale di Trapani e funzionario all’Agenzia delle Entrate, viene indagato per corruzione e concussione. Secondo gli investigatori forniva ai titolari di due night club trapanesi notizie riservate circa verifiche fiscali da programmare. In cambio – sempre secondo gli agenti – avrebbe chiesto un corrispettivo in consumazioni e rapporti sessuali con le ragazze che lavoravano presso i due night club . Ruggirello è stato immediatamente sospeso dal partito.

Venerdì scorso, invece, Il giudice per l'udienza preliminare Marina Petruzzella ha rinviato a giudizio il deputato regionale di Forza del Sud, Franco Mineo. È imputato di intestazione fittizia di beni e malversazione. Per l'accusa Mineo sarebbe un prestanome di Angelo Galatolo, esponente dell'omonima famiglia mafiosa dell'Acquasanta di Palermo. Dalle indagini emerge che lo storico clan del rione Acquasanta avrebbe potuto contare proprio sul deputato regionale di Forza del Sud Franco Mineo per gestire le proprie ricchezze. Mineo è indagato anche per trasferimento faudolento di valori, con l'aggravante di aver favorito l'organizzazione Cosa nostra. Il processo si celebrerà il 17 ottobre davanti alla quinta sezione penale del Tribunale di Palermo.

La posizioni di Mineo e di Ruggirello saranno definitive soltanto quando si sarà concluso l'iter giudiziario. Una "sentenza" definitiva, invece, è arrivata sempre venedì scorso al neo eletto Consigliere comunanale di Campobello, Giovanni Maggio. Nel corso della prima seduta del consiglio, subito dopo la cerimonia del giuramento, e' stata affrontata la questione della incandidabilita di Maggio per via di una condanna a tre anni inflittagli nell' 87 per una vicenda di stupefacenti. Quando ha capito che sarebbe stato costretto ad abbandonare lo scranno di consigliere comunale, perche' dichiarato incandidabile, si e' allontanato dall'aula, ha tirato fuori una corda con un cappio e ha tentato di impiccarsi alla ringhiera delle scale. Sono stati i Carabinieri a salvarlo mentre stava per lanciarsi nel vuoto.

Forse Gianfranco Miccichè doveva scegliere un nome alternativo a Forza del Sud: Forza e coraggio.