E' questo il testo di alcuni striscioni appesi in alcune strade del centro a Palermo nei pressi dell'universita', in Via Liberta', in Via Notarbartolo, in via Autonomia Siciliana, e nella zona dello Stadio. I promotori dell'iniziativa danno appuntamento ad oggi pomeriggio per un presidio davanti a Palazzo dei Normanni, sede dell'Assemblea Regionale Siciliana dove e' prevista in contemporanea la seduta d'aula. ''La provocazione e' da collegare al recente voto all'Ars - afferma una loro nota - che ha salvato il seggio di Santo Catalano, condannato per abusivismo edilizio''. Ma non e' questo l'unico caso al quale fanno riferimento gli ideatori della protesta. Il 28 giugno e' stato arrestato il deputato regionale Cateno De Luca per tentata concussione e falso in atto pubblico. E sono complessivamente 27 su 90 i parlamentari regionali siciliani che sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla magistratura per una serie di reati che vanno dalla corruzione e concussione al peculato, dalla truffa all'abuso d'ufficio e falso. Tra di loro anche il governatore Raffaele Lombardo, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa: lo stralcio della sua posizione da parte della procura sarebbe pero' propedeutico alla richiesta di archiviazione. Nella quindicesima legislatura gli ordini di custodia cautelare hanno raggiunto finora quattro deputati. Oltre a De Luca sono finiti in manette: il deputato del Pid Fausto Fagone, arrestato per concorso esterno, nell'ambito dell'inchiesta catanese ''Iblis''; Gaspare Vitrano del Pd, accusato di avere intascato una tangente da un imprenditore del settore fotovoltaico e che il 27 giugno e' stato rimesso in liberta' anche se nei suoi confronti i giudici hanno disposto la misura del divieto di soggiorno in Sicilia. Ai domiciliari e' finito anche il deputato ragusano del Mpa Riccardo Minardo per una truffa ai danni dello Stato e dell'Unione europea.