L’estensione dell’inchiesta relativa alla persona di Pino Giammarinaro a quella amministrativa del comune l’aveva ritenuta “eversiva e pericolosa per le istituzioni e la stessa democrazia”. Parole cadute nel nulla? Parrebbe di no. Un primo effetto le hanno avute. Il ricompattamento della maggioranza in Consiglio Comunale. Che ha approvato, agevolmente e senza le difficoltà registrate ad esempio in altri comuni, un Bilancio di Previsione addirittura modificato in peggio, secondo quanto sostiene Domenico Venuti. “L’aspetto inquietante – a parere del capigruppo del Pd - è che, per molti, tutto procede come se a Salemi non fosse successo nulla, anzi gli avvenimenti accaduti, compreso l’insediamento della Commissione Ministeriale di accesso agli atti, hanno favorito un ricompattamento di quelle forze che nei mesi scorsi apparivano disgregate. In quest’ottica andrà inquadrato il voto sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio, previsto per giovedì prossimo, che ci auguriamo, per i debitori oltre che per la Città, trovi medesime convergenze nonostante l’assenza di benefici, almeno di quelli diretti, per quanti decideranno di sostenerlo.” Voto però che questa volta non c’è stato. La seduta del Consiglio infatti è andata deserta. Uno degli argomenti da trattare era appunto una delibera che avrebbe dovuto sanare un debito fuori bilancio riguardanti alcune mostre tenute negli anni scorsi. Una situazione altalenante, quindi. Un segnale, secondo alcuni, della profonda crisi e dell’instabilità politica che regna ormai in città. Gli undici consiglieri che avevo detto di si al Bilancio, si sono ridotti questa volta a sette. I due del Pd hanno abbandonato l’aula per protesta a causa dell’assenza di rappresentanti della Giunta. Oggettivamente un vulnus per l’amministrazione, dal momento che di debiti fuori bilancio ce ne sarebbero altri in attesa di essere approvati ormai da quasi due anni. Ma in questa occasione il presidente del Consiglio Giusy Asaro ( ex area Giammarinaro, ora passata con l’on. Ruggirello) ha voluto fare sapere la sua non rispettando il fair-ply istituzionale . Intanto sottolinenando l’ennesima assenza di Vittorio Sgarbi dai lavori consiliari. Precisando che il suo è un intervento istituzionale, e non politico, ha ritenuto che non “si può più continuare a navigare a vista e tutti ci saremmo aspettati che il sindaco si fosse presentato onorando il ruolo istituzionale di ciascun consigliere.” Apriti cielo! La risposta del sindaco non si è fatta attendere e con i soliti toni, noti a chi lo segue nelle televisioni, ha ribadito di non accettare“come in altre occasioni, lezioni dal Presidente del Consiglio Comunale perché non voglio onorare il ruolo di nessun consigliere che non si onori da se stesso. E per la stessa ragione con la quale i consiglieri Verde, Bascone, Ferro e Cascio hanno invitato gli assessori in quota a Giammarinaro a dimettersi, chiedo alla Asaro di rassegnare subito le dimissioni, essendo io testimone che della sua elezione a Presidente del Consiglio Comunale, Pino Giammarinaro è stato il suo grande elettore. Non renderò dunque l’onore ad alcun consigliere comunale tra quelli eletti nella mia coalizione se prima non lo renderanno a Giammarinaro”. Invoca infine le lezioni anticipate e “minaccia” di ricandidarsi, solo, contro tutti. Ma le polemiche oltrepassano anche i confini comunali. Come si ricorderà, Sgarbi aveva trovato il tempo anche di criticare alcuni impianti eolici in fase di realizzazione nel territorio della vicina Partanna, annunciando persino iniziative giudiziarie. Oggi si sono registrate le reazioni del vicesindaco della città belicina Nicolò Catania. Che giudica le esternazioni del sindaco di Salemi “ del tutto gratuite e prive della più elementare conoscenza degli atti” ma anche “dal chiaro sapore intimidatorio nei confronti degli organi preposti che vigileranno a prescindere dal richiamo del sindaco Vittorio Sgarbi, il quale farebbe meglio ad occuparsi del governo della sua città che a quanto pare non naviga in buone acque.”
Franco Lo Re