"Se vogliamo aiutare i siciliani e la Sicilia a crescere - sostiene Lombardo - dobbiamo spogliare la Regione, lasciarla snella e decentrare tutto ai comuni e ai liberi consorzi perché sotto il controllo dei cittadini le cose funzionano meglio. Se la Regione si spoglia dei poteri, cede il proprio personale e le proprie competenze e una buona parte delle risorse queste risorse si risparmiano e si possono tagliare più facilmente gli sprechi".
Il governatore sottolinea che "alcune delle competenze che sono di respiro sovracomunale verranno governate nell'ambito del consorzio dei comuni che sostituiranno le Province: i consorzi non sono altro che un gruppo di comuni e territori omogenei da un punto di vista sociale, economico, culturale e storico chiamati a gestire le competenze sovracomunali".
Come saranno governati questi consorzi? "Facciamo l'elezione del consiglio di consorzio? Naturalmente no, altrimenti c'è il rischio di ritrovarci con le vecchie Province moltiplicate per tre - afferma il presidente della Regione - Saranno i sindaci a eleggere uno di loro presidente del consorzio il quale potrà avvalersi della collaborazione di assessori, scelti tra gli assessori o i consiglieri comunali che non dovranno percepire indennità in più. Tutti devono fare il proprio lavoro non necessariamente per percepire indennità aggiuntive".
I consorzi "dovranno avvalersi del personale della Regione, delle ex Province e dei dipendenti comunali per governare quel determinato territorio".