“Non è un bilancio politico, è dettato dalle necessità, dai tagli della finanziaria e dalla gravosa situazione in cui si trovano tutti gli enti locali italiani” ha dichiarato Carini dopo essersi paragonato a Fassino e Pisapia. Poi ha passato in rassegna i nodi principali della sua manovra economica: l’aumento dell’Irpef pari allo 0,2% (che dovrebbe consentire al Comune di incassare 970 mila euro) e l'approvazione da parte del Consiglio Comunale dell'aumento del 66% della Tarsu per l'anno prossimo. In realtà il bilancio è già inciampato al primo ostacolo, quello della commissione consiliare Finanze, 5 voti sfavorevoli e 4 astensioni, un ko che ha il presagio di una sonora bocciatura anche in Consiglio comunale. Carini infatti paga lo strappo con l’Mpa che proprio a causa della mancata condivisione delle scelte di bilancio, ha ritirato i suoi due assessori in giunta (Enzo Ronci e Walter Alagna). Con piccolo drappello di sostenitori non sarà facile far approvare lo strumento finanziario, che dovrà essere votato entro fine mese (altre due sedute sono previste per il 29 e il 30 agosto).
“La dichiarazione di Carini – commenta il consigliere Manlio Mauro del gruppo misto – è una dichiarazione di apertura a tutte le forze politiche. Lui ritiene che sia l’unica manovra fattibile, tuttavia verificheremo come poterla adeguare alle necessità della città, dato che il consiglio non riesce a esprimere una maggioranza”.
Anche il consigliere Patrick Basile pone il voto sul bilancio come un atto di responsabilità: “Se l’opposizione lo voterà, sarà un bilancio bloccato, per pagare gli stipendi a ai dipendenti comunali e per stabilizzare i precari. Questa amministrazioni non ha mai messo da parte un centesimo per i precari nonostante la Regione abbia dato la possibilità di farlo. Vogliamo evitare il collasso”.
In attesa della votazione del bilancio prevista per lunedì prossimo, ieri sono stati votati due atti propedeutici, la dismissione di alcuni immobili comunali, tra cui Villa Damiani e il mattatoio comunale, e la verifica della qualità e quantità delle aree e fabbricati da destinare alle residenze ed alle attività produttive e terziarie.
Il primo atto è stato bocciato con 11 voti contrari, 10 favorevoli e due astenuti. Il consigliere del PD Peppe Milazzo ha fatto notare al sindaco che i consiglieri dell’area di Massimo Grillo anche questa volta hanno votato contro l’Amministrazione, nonostante godano sempre di un assessore in giunta, Pino Milazzo.
L’atto propedeutico relativo all’area artigianale, pronta da due anni e mai utilizzata per il prezzo troppo alto stabilito dall'Amministrazione Comunale è passato all’unanimità, insieme ad un ordine del giorno presentato da Agostino Licari del Pd che permetta di individuare la possibilità di sgravare tramite contributi il prezzo delle aree destinate agli artigiani, 90 euro al mq.
A fine seduta si era ipotizzato un incontro tra il sindaco, i vertici di Marsala Schola, i sindacati ed i genitori dei bambini che frequentano gli istituti comunali tuttavia la data non è stata fissata la data.