Tutte le polemiche che sono seguite all'atteggiamento ambiguo dei tre consiglieri del Pd, che di fatto hanno permesso al Sindaco Renzo Carini di portare a casa il bilancio, l'aumento della Tarsu e l'aumento dell'Irpef.
Per uscire dall'empasse Agostino Licari ha chiesto infatti al suo partito di presentare una mozione di sfiducia al Sindaco Carini. Un gesto che vuole essere una risposta a coloro che pensano - alla luce del dibattito in consiglio - che il Pd abbia fatto proprio la stampella del primo cittadino più del dovuto.
Licari, in particolare, ha chiesto al segretario del suo partito di tirare fuori la mozione di sfiducia al Sindaco Carini, che il Pd aveva già dichiarato di voler presentare a Giugno, e della quale se ne erano perse la traccia. “Io personalmente l'ho firmata – ha dettoLicari - e chiedo al mio segretario, Annamaria Angileri di presentarla immediatamente visto che sembra che il partito l'abbia “congelata” e non ne capisco i motivi. E' inutile alimentare una sterile polemica all'interno del Pd. Il gruppo ha preso una posizione, io ho votato contro tutti gli atti dell'Amministrazione, se il segretario ha qualcosa da dire lo faccia nel partito o alla luce del sole oppure se ha la forza “faccia fuori” tutto il gruppo consiliare che ha votato e preso posizioni pubbliche con coscienza e negli interessi della Città”.
Insomma, una vera e propria dichiarazione di guerra. E non è rimasta a guardare, Anna Maria Angileri. Finora non è voluta intervenire per evitare ulteriori polemiche, ma dopo l'uscita di Licari ha preso carta e penna per ricordare a tutti che - effettivamente - la mozione di sfiducia non è andata avanti non per colpa della segreteria del Pd ma per inattività del gruppo consiliare: "La legge dispone che la mozione, per essere valida, sia presentata da almeno 12 Consiglieri. In data 21 giugno ho trasmesso al Capogruppo il testo di una mozione che, poiché i consiglieri di centrosinistra sono 6, necessitava della condivisione di almeno altri 6 consiglieri di altra area. In quell’occasione vista la ritrosia di molti Consiglieri a firmare mozioni riconducibili ad un solo soggetto politico, ho invitato il Capogruppo e tutti i Consiglieri a compiere tutti i passi necessari al fine di trovare la massima convergenza sull’oggetto e non sulla paternità della mozione. Non risulta quindi a me, come a nessuno della Segreteria, che vi possa essere in atto, da parte di un organismo politico di partito, alcun “congelamento” di un atto che è prerogativa esclusiva dei Consiglieri".
Che succederà adesso? Molti documenti riservati sono circolati in questi giorni. Baldo Gucciardi guarda tutto con attenzione. Anna Maria Angileri non è solo il segretario del partito ma al momento è l'unico vero ostacolo alla corsa alla sindacatura per Giulia Adamo. Gucciardi ha promesso ad Adamo l'appoggio del partito, ma sa che se Angileri volesse candiarsi a Sindaco non potrebbe negare quanto meno le elezioni primarie. Che la direzione provinciale del Pd approfitti di queste schermaglie per un colpo di mano?