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15/09/2011 11:33:30

Lombardo a giudizio per voto di scambio. Fini si congratula con lui...


La posizione di Lombardo e del fratello era stata già stralciata dall'inchiesta Iblis, sulla quale pende una richiesta di rinvio a giudizio che coinvolge ben oltre 50 imputati.

Il reato di cui i fratelli Lombardo devono rispondere in giudizio sarebbe stato commesso in occasione dell’elezione di Angelo Lombardo alla Camera dei deputati per le politiche del 2008.

Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha telefontato ieri sera al governatore siciliano Raffaele Lombardo, dopo avere appreso la notizia della derubricazione del reato nell'inchiesta in cui e' coinvolto Lombardo da concorso esterno in associazione mafiosa a reato elettorale.

A raccontarlo ai giornalisti e' lo stesso governatore siciliano a margine di una conferenza stampa: ''Ieri sera ho ricevuto tantissime telefonate e tanti messaggi dopo la notizia della derubricazione del reato. Tra le telefonate ricevute, mentre mi trovavo ancora all'aeroporto di Roma per tornare a Palermo c'e' quella del presidente della Camera Fini. Lo stesso Fini in questi mesi piu' volte ha detto che bisogna fare un passo indietro, invece ieri sera non solo mi ha chiamato per congratularsi con me ma per farsi portavoce di tanti colleghi in Parlamento che aveva sentito. Fini mi ha detto che questa vicenda era molto diversa da come i giornali l'hanno presentata''.

Lombardo ha poi detto che a chiamarlo sono stati anche ''tantissimi altri, tra cui i leader del terzo polo e altri esponenti politici dal Pdl al Pd''. Alla domanda se l'ha chiamato anche Berlusconi, Lombardo ha risposto: ''Il premier per ora e' in altre faccende affaccendato''. E ha concluso: ''Un mio amico mi ha mandato un messaggio per scrivermi: 'Perche' il 14 dicembre vai davanti al giudice e non da Barroso a Bruxelles?''.

Il reato contestato viola la legge elettorale del 30 marzo 1957 che così recita all’articolo 96: “Chiunque, per ottenere a proprio od altrui vantaggio la firma per una dichiarazione di presentazione di candidatura, o il voto elettorale o l’astensione, offre, promette o somministra denaro, valori, o qualsiasi altra utilità, o promette, concede o fa conseguire impieghi pubblici o privati ad uno o più elettori o, per accordo con essi, ad altre persone, è punito con la reclusione da uno a quattro anni e con la multa da lire 600.000 a lire 4.000.000″.

Cosa ben diversa è lo scambio elettorale politico-mafioso previsto dal codice penale. In questo caso la pena sale da tre a sette anni. Per potere contestare questo reato bisogna, però, dimostrare che l’imputato abbia approfittato della pressione psicologica che la mafia esercita nell’elettorato. In soldoni, bisogna chiedere i voti alla mafia con la consapevolezza di ottenerli grazie all’intimidazione dell’organizzazione criminale. Cosa che ai fratelli Lombardo non viene contestata.