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20/09/2011 06:49:06

La direzione regionale del Pd dice si a Lombardo e al terzo polo. Sfiorata la rissa

Non viene discussa la proposta di Enzo Bianco che aveva rilanciato il referendum.

LA SPACCATURA E LE PRIMARIE. Al termine di una giornata sfiancante, la direzione regionale del Partito democratico approva l'alleanza con Lombardo e il terzo polo alle prossime amministrative contenuta nella relazione del segretario, Giuseppe Lupo, con 46 voti favorevoli e 15 contrari (un astenuto).Numeri che, tuttavia, la dicono lunga sulla spaccatura che regna tra gli uomini di Bersani: gli aventi diritto al voto sono infatti 110.

“Per questo saranno necessarie primarie entro la fine dell’anno”. E’ il passaggio cruciale della relazione del segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo. In sostanza ”il 2012 sarà l’anno della svolta” e ha valutato positivamente ”la disponibilità dei partiti che sostengono la giunta regionale a un’alleanza tra progressisti, autonomisti e moderati”.

PAPANIA SALVA LUPO. “Dare vita a un’alleanza politica in grado di dare forza al progetto di governo e consentire un salto di qualità”. È la formula che la corrente ‘Innovazioni’, che fa capo al senatore Nino Papania, ha proposto di inserire nella relazione del segretario siciliano del Pd, Giuseppe Lupo, e nelle conclusioni della direzione regionale del partito riunita a Palermo per valutare la situazione politica siciliana e i rapporti col governo di Raffaele Lombardo.

Sulla proposta Lupo ha sospeso i lavori della direzione per qualche minuto. Papania ha preso la parola nel momento di massima tensione nel partito. Antonello Cracolici, capogruppo all’Assemblea regionale, aveva infatti dichiarato di non votare – astenendosi – la relazione del segretario Lupo (col quale finora ha condiviso la linea nei confronti del governo regionale), che aveva intanto fatto propria la proposta del coordinatore della segreteria nazionale Maurizio Migliavacca, che ha bocciato l’idea di un governo politico in Sicilia, schierandosi a favore dell’alleanza Pd-Terzo polo e
sinistra, e proponendo ai parlamentari regionali di valutare atto per atto i provvedimenti del governo Lombardo.

 

CRACOLICI. ”Dobbiamo dare vita a un accordo politico per costruire una maggioranza che si presenti unita già alle amministrative”. E’ quanto ha affermato il capogruppo dei democratici all’Ars, Antonello Cracolici, nel corso del suo intervento alla direzione regionale. In merito a un quinto governo Lombardo, invece, Cracolici ha sottolineato: ”Poi vedremo se sarà necessario, questo e’ un punto secondario: la questione centrale è l’accordo politico”.

MIGLIAVACCA. Un’alleanza tra progressisti, autonomisti e moderati ”è una versione in salsa siciliana dello schema nazionale”. Lo ha detto il coordinatore della segreteria nazionale del Pd, Maurizio Migliavacca. Sul dar vita a un governo politico (Udc, Api, Aps, Pd e Mpa), Migliavacca taglia la testa al toro: ”Credo che debba necessariamente essere legittimato dalle elezioni”. In sostanza, l’esponente nazionale del Pd mette in soffitta il governo politico, ed esaurita la fase del governo tecnico, cosa che lo stesso leader Bersani aveva annunciato già lo scorso marzo, sostiene che, a questo punto, il Pd in giunta ”dovrebbe valutare atto per atto le scelte dell’esecutivo”.

RUSSO. ‘Il segretario regionale Giuseppe Lupo non ha speso nemmeno una parola, nel corso della sua relazione introduttiva, sulla questione del referendum, sottoscritto da 5000 mila iscritti del Pd siciliano e chiesto per uscire dalla situazione di pantano, in cui ci troviamo sull’appoggio al governo Lombardo”. Lo ha detto il deputato nazionale del PD Tonino Russo ed esponente dell’area ”Bersani – Mattarella’. ”A forza di buttare la rete per prendere tutto, corriamo il rischio di non prendere nulla – ha aggiunto – Una risposta va data e non affrontare l’argomento lo ritengo davvero offensivo”. ”Stiamo coltivando la serpe in seno – ha concluso – Io non mi sento complice”.

LA RISSA. Il consigliere comunale di Agrigento Giuseppe Arnone è stato aggredito fisicamente alla direzione del Pd dai seguaci dell’on. Crisafulli. A darne notizia è lo stesso Arnone che riferisce come l’aggressione sia avvenuta poco dopo uno scontro verbale tra il parlamentare ennese e l’avvocato ambientalista. Giuseppe Arnone ha dichiarato: “Credo che Pio La Torre e Piersanti Mattarella si rivoltino letteralmente nelle loro tombe, a vedere com’è ridotto questo Partito che pure si ispira alla loro azione politica. Crisafulli e Capodicasa, e con essi tutti i loro seguaci, evidentemente hanno mal digerito la mia azione politica di netto rinnovamento del PD siciliano, che ha pure avuto vasta eco sui media nazionali.”

Tutto è partito dalle parole del senatore Enzo Bianco che, nel corso del suo intervento ha fatto riferimento alle vicende giudiziarie del governatore Lombardo affermando che queste “sono politicamente incompatibili con la storia del Pd, che è invece quella di La Torre e Mattarella”. A questo punto hanno fatto irruzione in sala le parole di Arnone che, contestando Bianco, ha urlato : ”La storia del Pd è forse quella di Crisafulli?”. Poi rivolgendosi alla platea, l’esponente ambientalista ha rincarato la dose: “Andate a informarvi su ciò che dicono i pentiti di Crisafulli e Capodicasa”.