''Massimo Russo con la nascita e la presentazione del suo movimento ha oltrepassato la barricata: non è più un tecnico, bensì un politico a tutti gli effetti. Ebbene, gli chiediamo di essere coerenti con questa sua legittima scelta lasciando il ruolo di assessore, che gli era stato assegnato in quanto tecnico fuori dall’agone politico''.
Questa la dichiarazione congiunta di Livio Marrocco e Giulia Adamo, rispettivamente capogruppo all'Ars di Fli e Udc, che aggiungono: ''Avevamo creduto ed investito in un'azione riformatrice che risanasse i conti, riorganizzasse il sistema, rompesse equilibri stagnanti. Lo abbiamo fatto con il sacrificio di molti operatori, medici, amministratori della sanità. Pensavamo che dopo aver bloccato l'emorragia dei conti, si potere respirare un clima nuovo fatto di entusiasmo''.
Continuano Marrocco e Adamo: ''Invece ora l'iniziale ed indubbio spirito riformatore ha ceduto il passo a tante scelte errate, alcune delle quali hanno danneggiato importanti realtà del mondo sanitario siciliano. Avevamo già diversi indizi di una deriva di Russo- assessore orientata al proselitismo, al clientelismo da Prima Repubblica, all'investitura non dei migliori ma di chi assicura fedeltà. La nostra sanità è ancora un malato molto grave e non necessita di un finto- tecnico ma di un vero riformatore''.
''Russo lo è stato per molto tempo, tuttavia pensiamo non lo sia più ora. Per questo gli chiediamo di fare un passo indietro e di dedicarsi a tempo pieno al suo nascituro movimento politico''.
Sottolinea in particolare Giulia Adamo: ''Non siamo dispiaciuti né ci scandalizza l'ingresso dell'assessore Russo in politica. Ben accogliamo le iniziative della società civile che si interessa e si occupa della cosa pubblica. Ma l'assessore Russo circondandosi di dipendenti, dirigenti e manager e non di cittadini soddisfatti e felici del suo operato, non fa altro che mettere in scena lo stesso copione che per anni ha soggiogato questa nostra terra''.
Conclude la Adamo: ''Russo deve guardarsi bene dai vecchi vezzi della politica. Sinora i risultati raggiunti dalla riforma sanitaria si possono ben riassumere nell’intervento della corte dei conti e della procura di Trapani: da un lato si evidenzia l'aumento delle convenzioni con i privati, dall'altro si sottolinea che non si è ancora spezzato quel filo che lega mafia, politica e sanità''.
A difendere Russo è invece il Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo. ''Le considerazioni di Marrocco (Fli) e Adamo (Udc) sull'assessore Massimo Russo sono sopra le righe – dice il governatore – sappiamo che ci sono altri assessori più influenzati dalla politica. Il punto è che l’azione di risanamento dell'assessore sulla sanità suscita reazioni. Russo ha soltanto fatto degli incontri importanti, ha il merito di accostare uomini e donne alla politica. Se ci riflettono bene, Adamo e Marrocco devono ringraziarlo''.
''Se non ci fossero uomini come Russo – ha aggiunto Lombardo, conversando con i giornalisti a Palazzo d'Orleans – prenderebbero sempre più piede chi considera la classe politica una casta. Quello di Russo è un esprimento di sensibilizzazione sociale sui temi della politica con lo scopo di riavvicinare la gente''.
Infine, in serata, la controreplica di Adamo e Marrocco. "La difesa d'ufficio del presidente Lombardo avvalora le critiche e le dichiarazioni da noi rilasciate sull'assessore Massimo Russo e sulla sua scelta di entrare in politica''Al governatore rispondiamo anzitutto che noi non dobbiamo ringraziare nessuno. Russo è un tecnico che ha potuto avviare la riforma della Sanità in quanto sostenuto e coadiuvato da una maggioranza di governo che vede in prima fila Udc e Fli. Insieme a lui ed a Lombardo stesso abbiamo deciso di voltare pagina rispetto alle logiche passate, ma ora noi e migliaia di pazienti siciliani constatiamo che i risultati sono inferiori alle aspettative''.
Concludono Marrocco e Adamo: ''Inoltre l'assessore Russo a parole ha sempre detto di voler abbandonare le vecchie pratiche clientelari, ma nei fatti le adotta, circondandosi di proseliti a discapito del merito. Quanti hanno partecipato all’assemblea di Trapani poco avevano a che fare con la società civile a cui fa riferimento il governatore. L'assessore alla Salute ha sì accostato alla politica uomini e donne ma, ancora una volta, si tratta di uomini e donne che servono a tessere quella fitta rete di interessi che allontana sempre di più la società civile dalla partecipazione alla vita politica. Noi vogliamo difendere proprio lo spirito iniziale con il quale insieme a Lombardo abbiamo dato vita a questa esperienza tecnica''.