Giuseppe Buzzanca che è anche deputato all'Assemblea Regionale Siciliana:
«Nella perversione di sentenze e pronunciamenti sui parlamentari e ingiunzioni alla casta - osserva Vittorio Sgarbi - il deputato Idv Giambrone, come tutte le persone che preferiscono rinunciare ad una riflessione personale, non si è accorto che i regimi d'incompatibilità moltiplicano le indennità. E che l'unico modo di risparmiare, anche in considerazione della bassissima attività del Parlamento e ancor più dell'Assemblea Regionale Siciliana, è imporre che i parlamentari siano anche sindaci, con l'effetto di pagare una sola indennità, secondo il vigente regime che impedisce il cumulo di stipendi pubblici, e con l'ulteriore beneficio, per chi sia deputato a Roma, di risparmiare anche le missioni del sindaco. Il quale si trasferisce in quanto deputato: due giorni a Roma (o a Palermo) e 5 a Messina o in qualunque altro comune.
Aggiungo l'ulteriore effetto positivo di maggiore autorevolezza, rapporto diretto con le istituzioni parlamentari e governative, maggiore efficacia nella rappresentanza della città. Come mai - si chiede Sgarbi - nessuno e neppure Giambrone ci pensa ?
Con le dimissioni di Stancanelli a Catania - fa notare Sgarbi - abbiamo semplicemente dovuto dare uno stipendio in più al parlamentare che ha preso il suo posto, il senatore Nino Strano. E ogni volta che Stancanelli si reca a Roma occorre prevedere la missione per il trasferimento. Qual è il vantaggio delle incompatibilità innalzate a valori morali ?
Proprio chi intende la politica “come servizio ai cittadini” dovrebbe sapere che spendere meno e avere maggiore autorevolezza in quanto deputato e sindaco è l'unica strada per garantire la migliore funzione. Strano - conclude il critico d'arte e sindaco di Salemi - che in nome di astrazioni nessuno faccia riflessioni così semplici ed evidenti».