Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
13/02/2012 05:43:24

I Forconi entrano in politica. E litigano per chi è proprietario del simbolo

Nonostante professino l'antipolitica, i leader dei Forconi altro non sono che riciclati della vecchia politica, come Martino Morsello, o mestieranti delle consulenze e degli incarichi di sotto governo. La notizia è che anche su questo fronte continuano a litigare tra loro. Morsello è stato espulso dal movimento, per la sua non nascosta simpatia verso Forza Nuova. Ma ha depositato per primo il simbolo. Mariano Ferro suo nemico,e leader in questo momento della formazione, ha minacciato di ricorrere ad un avvocato. Morsello ha presentato il  suo simbolo all'ufficio registro di Marsala il 12 Gennaio. Ferro invece qualche giorno fa a Racalbuto, in provincia di Enna.  La campagna tesseramento è già partita: le tessere sono state stampate e diversi gazebo hanno fatto capolino in alcuni centri della Sicilia.  «Siamo pronti a marciare su Roma. Voglio vedere — dice Ferro — se il ministro dell’Interno ci manderà contro i lacrimogeni e la celere perché vogliamo ripristinare la democrazia. Siamo i nuovi partigiani». Due comitati sono nati solo a Palermo.

A Palermo Martino Morsello, esautorato dagli altri capi dei Forconi per la vicinanza della figlia a Forza Nuova, ha iniziato un presidio in piazza Indipendenza, a Palermo.
«Il problema è tutto siciliano e va risolto qui — spiega Morsello — non è rinviabile né a Roma, né ai sindaci. È Lombardo
che deve dimettersi». Con lui, nel camper davanti a Palazzo d’Orleans, c’erano una decina di persone, tra cui Rossella Accardo, moglie e madre di Antonio e Stefano Majorana, gli imprenditori palermitani scomparsi nel nulla il 3 agosto 2007, mentre l’altro figlio è morto suicida. «Rimarremo qui — promette Morsello— fino alle prossime elezioni regionali».

Cosa dice Ferro sul simbolo conteso? Comincerà la guerra per la gestione del movimento? “Non mi interessa – dice Ferro, altro leader dei Forconi, che ha dimostrato di avere truppe organizzate e numerose -. L’aspetto formale non ci interessa. Io e Scarlata abbiamo decine di migliaia di persone al seguito, Morsello è solo. Dice che avrebbe provato mille persone davanti alla Regione, dove sono? Sono lui, una sua amica e il compagno di quest’ultima oltre ai soliti di Forza nuova”.

LO BELLO. "Il movimento dei Forconi ha sbagliato il metodo, ma ha certamente buone ragioni per protestare". Lo ha detto Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia, durante il suo intervento alla "Winter school" siciliana dell'Udc, che si sta tenendo a Cefalù. "Una protesta del genere - ha aggiunto - è nata da un momento di profondo malessere in cui i lavoratori hanno paura per il proprio futuro. Per la politica regionale siciliana deve essere un dovere risolvere questo problema per dare respiro a una terra che sta subendo fortemente la crisi economica".