L’emendamento da cui scaturisce è stato presentato dall’Onorevole Dore Misuraca in Commissione Finanze della Camera, e dà alle isole minori “la possibilità di finanziare interventi in materia di turismo, di fruizione e di recupero dei beni culturali ed ambientali locali attraverso la tassa, proposta in alternativa all’imposta di soggiorno, di un massimo di € 1,50, da riscuotere, unitamente al prezzo del biglietto, da parte delle compagnie di navigazione che forniscono collegamenti marittimi di linea.
Il tributo va ad implementare le risorse dei Comuni, che potranno fornire servizi maggiori e una migliore accoglienza ai turisti. L’imposta non è dovuta dai residenti nel Comune, dai lavoratori e dagli studenti pendolari, e i Comuni avranno la libertà nell’applicazione del regolamento, prevedendo le diverse modalità, eventuali esenzioni e riduzioni anche limitatamente a determinati periodi.
Questo il commento del primo cittadino delle Egadi, Lucio Antinoro: <Non si tratta di una tassa, ma piuttosto di un contributo - di 1.50 euro - per le spese comunali volte a permettere di vivere al meglio i territori e le zone ad alta densità turistica: per la tutela del territorio in generale, la pulizia delle spiagge, la raccolta dei rifiuti e i vari servizi offerti. E’ proprio un contributo che permetterà di godere degli aspetti sia ambientali che culturali, dal momento che una parte di tale introito è prevista per il restauro degli stessi beni culturali, di cui il territorio delle Egadi è ben dotato. Peraltro si tratta di un piccolo balzello che noi avevamo già sperimentato per l’
ingresso all’Area Marina Protetta: cifra che il visitatore ha sempre pagato e paga in modo consapevole (e che adesso certamente rimoduleremo), al contrario della tassa di soggiorno alla quale, invece ci opponiamo, e che non abbiamo mai voluto introdurre in quanto obolo vero e proprio. Si tratta di un grosso obiettivo raggiunto dall’ANCIM, Associazione Nazionale Comuni delle Isole Minori – aggiunge Antinoro - del cui direttivo tra l’altro faccio parte