Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
26/04/2012 04:59:36

Ci riprovano: vogliono mettere le mani sullo Scalo Cavallo di Favignana

Il primo tentativo fu quello di trasformare il suggestivo terrazzamento, collocato al di sopra di una scogliera che si getta a picco sul mare, in una “Discoteca”. Successivamente provarono a collocarci un “Lounge Bar”. Adesso sembra che abbiano richiesto l'autorizzazione per farlo diventare un “Caffè Letterario”. Cambiano i nomi ma non la sostanza.

Lo “Scalo Cavallo” è un posto di una bellezza struggente arricchito da una imponente cava di tufo ed inserito in un percorso archeologico – devozionale che giunge fino alla c/da Madonna. Proprio per il recupero di tale circuito sono stati spesi più di un milione di euro negli ultimi anni. Il mare prospiciente è un'area marina protetta. E' indiscutibile che qualsiasi sovrastruttura si pensi di posizionare sul sito non può che sfregiarne la bellezza ed il valore.

La scorsa estate l'Amministrazione comunale autorizzò sul posto la realizzazione di un evento intitolato “Le tre notti di Favignana”. Concesse una sola serata sulle tre richieste. Risultò evidente il contrasto irrisolvibile tra il fascino del posto e gli arredi aggiunti per la fruizione commerciale. Come dimenticare, ad esempio, la delicata visione dei bagni chimici portatili?

Cosa pensa Lucio Antinoro, sindaco di Favignana?

Ritiene lo “Scalo Cavallo” un bene di valore inestimabile? ritiene che non debba essere scippato alla comunità? Le risorse naturalistiche vanno rese accessibili e fruibili ai turisti senza snaturarne la bellezza e mantenendone inalterate le qualità paesaggistiche. Il punto di forza deve essere la sostenibilità ambientale e la conservazione dei siti e non lo sfruttamento commerciale intensivo dei privati.

La linea di costa e le aree immediatamente adiacenti, tra l'altro, presentano riconosciuti problemi di dissesto idrogeologico ed il sistema viario della zona è inadeguato a sostenere livelli eccessivi di traffico non garantendo un deflusso rapido in caso di emergenza.Forse sarebbe meglio attendere l'approvazione del Piano di utilizzo del Demanio Marittimo (P.U.D.M) prima di rilasciare qualsiasi tipo di licenza sul sito.
Che ne dice, Sindaco?

Gaetano Montalbano