Gli investigatori stanno analizzando le carte e la documentazione al centro della singolare vicenda, sulla quale già si è espresso il Tar, che ha accolto un ricorso degli abitanti delle vie Santa Lucia e via delle Sirene. Si tratta della costruzione di una palazzina di sei piani sul lungomare di Marsala, dove sorgeva l’ex scuola Carpe Diem, in una antica abitazione, a trenta metri dal mare. Secondo quanto raccontato da marsala.it, nonostante la tabella recita "Progetto di demolizione e ricostruzione di una casa", pare che non sia esattamente così. La ditta che sta effettuando i lavori è la Busetta Costruzini srl di marsala. Proprietario è l'architetto Giancarlo Rizza, che è anche direttore dei lavori. La nuova costruzione ha in realtà il 35% di cubatura in più. Lì dove c'era una costruzione ad un piano, stava per essere costruito un immobile a sei piani. Ma la singolarità, in questa vicenda, è che al Comune di Marsala tutto è filato liscio. E che ci sono due perizie giurate che dicono che la volumetria era la stessa di prima. C'è di più. La cubatura dell'ex Carpe Diem non poteva essere aumentata neanche di un soffio per una vicenda relativa al 1978. L'edificio, inoltre, era una scuola, e la destinazione è stata cambiata oltre i termini per usufruire della legge regionale sul piano casa. Il Tar scrive che “il Comune avrebbe dovuto negare la censurata concessione edilizia nei termini richiesti".
Il cantiere è stato da poco sequestrato. Lo ha confermato anche Gianfranco D'Orazio, dirigente del Comune di Marsala, contattato dalla nostra redazione. I sigilli al cantiere sono tra l'altro ben visibili. Riguardano l'8% del fabbricato. Sulla vicenda si aspetta la sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa, organo d'appello rispetto al Tar. Solo allora si capirà se i lavori possono riprendere o meno. Al di là di questo, la Procura di Marsala vuole capire se ci sono gli estremi del reato di abuso edilizio.