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15/11/2012 06:04:11

Dentro il vecchio ospedale di Marsala. Ecco cosa abbiamo scoperto...

Siamo scesi giù per uno scivolo che porta ad un seminterrato, dal lato di quello che era il pronto soccorso. Entriamo dentro, la porta è lasciata aperta da un dipendente che troveremo al secondo piano, in quello che era il reparto di pediatria. Prima però c’è lo scantinato, che come dicevamo è pieno di scatoloni e documenti vari. E poi sedie, tavolini, armadietti.  Saliamo su.  E tra pareti scrostate, battiscopa divelti dai ladri, ci troviamo anche la tisaneria. Molti lettini son ancora lì, impolverati e arrugginiti. Ma i locali sono abbandonati, malmessi. Ce ne vorrà di lavoro se questa struttura dovesse essere adibita ad uffici, come ci dice il dipendente che troviamo dentro. Ci accompagna cortesemente all’uscita, dopo aver capito che non eravamo ladri. E ci racconta come stanno le cose. I ladri e i vandali qui si presentano spesso, anche perché non c’è nessuna guardia notturna. “L’ospedale è abbandonato, non c’è niente di valore dentro. Ma la struttura è solida, ci possono atterrare i Boeing”. Ma non è qui che dobbiamo andare, ci dice. Ed inizia a raccontarci come stanno le cose dall’altro lato, all’ospedale nuovo. Fiore all’occhiello, dicono, della sanità provinciale. Peccato che occorrono sempre conferenze e incontri per annunciarne lo sviluppo. E infatti le cose non vanno come dovrebbero. “E’ aperto da tre anni, ma l’ospedale lo possono già buttare”, ci dice sempre il dipendente che abbiamo incontrato all’interno mentre scendiamo le scale. “Ce n’è di lavoro per sempre, la struttura è grande ed ha bisogno di continua manutenzione, come fanno al S. Antonio Abate di Trapani che ha a libro paga manutentori”. E poi ci invita ad andare al pronto soccorso del Paolo Borsellino:“ troverete i neon sgualciti. Fate un giro per i reparti, e controllate i riscaldamenti. Controllate le tubature, gli scarichi dei gabinetti. Guardate la zoccolatura com’è ridotta, sapete che vi si annidano insetti, non è molto igienico. La manutenzione non la fa nessuno…”. Per non parlare dell’organizzazione: “è un casino, se alle 8 del mattino viene una mamma col figlio per 3 punti di sutura se ne sbriga alle due del pomeriggio. Stessa cosa per il codice rosso. Come si fa con un medico solo per 90 mila persone?”. Ci tiene molto a sottolineare che il nosocomio di contrada Cardilla deve essere mantenuto un po’ più decentemente, ci dice che in tre anni non sono state fatte opere di manutenzione ordinaria alle stanze. “Se continua così finisce peggio di questo vecchio del giro di poco tempo. Andate a vedere di persona…”. Usciamo, tra lamiere e assi di legno buttate a caso, la solita montagna di carte, come un totem negli edifici pubblici abbandonati.