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24/11/2012 05:21:42

Gli ex ds del PD con durissimo documento sembrano echeggiare a Trapani i “renziani”

La sconfitta personale dell'ex vice presidente dell’Assemblea Siciliana Camillo Oddo ha rotto gli argini. Il disagio di molti dirigenti provinciali e locali, che negli ultimi mesi veniva espresso solo con mugugni o in incontri riservati, è tracimato pubblicamente. L’abbrivio è stato dato dalle dimissioni del segretario provinciale Baldo Gucciardi, che come è noto è stato riconfermato all'Assemblea con una valanga di voti a dir poco sorprendente, in controtendenza al risultato ottenuto dal partito. L’insofferenza a lungo covata e diventata ormai incontenibile è emersa in superficie con un documento firmato da ben 61 di dirigenti di medio e grosso calibro. Preludio piuttosto insolito per il confronto tra chi ha vinto e chi ha perso nel Pd. Qualunque sia il fine o il risultato che otterrà, una cosa ci sembra certa. La fine dello spirito unitario che aveva prodotto l’elezione di Gucciardi e la “razionale” suddivisione delle preferenze nelle precedenti elezioni. Ma anche dell’unanimismo che ha dato anche un’immagine di un Pd sclerotizzato. Non siamo noi a dirlo. Senza giri di parole sono i 61 firmatari ( ne citiamo alcuni: Dario Safina, Francesca Marano, Camillo Oddo, Caldonio Iemmola, Mino Spezia, Salvatore Daidone, Michele Petrusa, Nino Varvara, Nino Plaja, Totò Pellegrino, Pino Pernice, Vito Bellafiore, Luigi Giacalone, Valeria Ciaravino, Daniela Toscano, Diego Sugamele, Francesca Milito, Stefano Abbinanti, Luigi Giacalone, Paolo Desiderio, Stefano Giaramita e Peppe Culcasi) a scrivere in questa sorta di manifesto protestatario dal vago sapore “renziano “, che “il nostro partito non è riuscito a raggiungere, se non in maniera parziale, gli obiettivi di apertura alle nuove generazioni, di forte radicamento nel territorio e di vera ed effettiva mescolanza che avevamo auspicato”. In un crescendo rossiniano, che denuncia un malessere profondo, l’affondo si fa impietoso quando rimarcano che “sia nei centri maggiori, che nei Comuni medi e piccoli, il gruppo dirigente è spesso attraversato da continue fibrillazioni. Le soluzioni proposte, a volte, sono solo di facciata, e costruite per avvantaggiare alcuni e delegittimare altri». Non solo. Ma quello rivolto all’ex segretario provinciale dimissionario Gucciardi ha tutto il sapore di un attacco personale quando dicono che il deputato salemitano “Si era intestato la battaglia per consentire l'affermazione di un gruppo dirigente aperto, autorevole e plurale, legittimato dal consenso degli iscritti”. Cosa che invece ritengono non ci sia stata. E per di più in presenza di un “un arretramento elettorale», che contrasta con “qualche incomprensibile e facile trionfalismo”. Invocano infine “una inversione di rotta, senza la quale c'è il rischio di perdere la credibilità accumulata in questi anni». Come si vede, è scontro aperto che non si capisce dove possa approdare. Su due elementi, per il momento, ex Ds ed ex Popolari concordano. Sulla vittoria di Rosario Crocetta alla Regione che considerano “una grande opportunità ed una novità assoluta». E sul sostegno da al segretario nazionale Pierluigi Bersani per le primarie di domenica prossima. Ma non tutti in verità. Dopo l’approdo di Matteo Renzi a Marsala infatti sono sorti in provincia diversi comitati “spontanei” in favore del sindaco fiorentino che notoriamente è in corsa per le primarie del PD. E così, dopo Anna Maria Angileri a Marsala è seguito il sindaco di Erice Giacomo Tranchida. Tramite il movimento “Erice che Vogliamo” ha precisato che la decisione è “nata dall’esigenza di riformare un impegno nuovo politico a servizio dell’Italia, privo di storici condizionamenti pseudo/ideologici, aperto a forze nuove riformiste emergenti in grado di guidare il Paese con una nuova politica, rinnovata oltre che nelle idee anche negli uomini e nelle donne e, sopratutto, credibile e innovatrice”. Significativi i comitati ad Alcamo e Salemi. I sostenitori di Matteo Renzi nella Città di Ciullo d’ Alcamo, attraverso un comunicato stampa, hanno scritto che sostenere il “sindaco di Firenze ha un significato fortissimo in Sicilia, nella Provincia di Trapani e soprattutto nella nostra città di Alcamo. Matteo non è soltanto il nuovo che avanza – proseguono i suoi sostenitori – ma una figura che interpreta bene i bisogni e le esigenze del nostro paese, facendo emergere uomini, donne e giovani che nella vecchia politica hanno perso fiducia. Nella città di Alcamo non sarà facile superare tutta la vecchia dirigenza del PD locale che sostiene il segretario Pierluigi Bersani. Noi crediamo che il PD, e tutto il centrosinistra locale, abbia bisogno di un forte cambiamento e di cambiare questa classe dirigente, già bocciata da Roma ad Alcamo“. Mentre nella cittadina normanna del Belice un nutrito gruppo di giovani, e meno giovani tra cui si distinguevano un professionista titolare di uno studio d’architettura e il gestore di una nota gioielleria, hanno dato vita al comitato "ADESSO SALEMI!", coordinato da Giuseppe Vultaggio e Alfonso Sciurba. Essa ha la sede nella centralissima via Amendola. Il comitato è stato allestito da 10 ragazzi con un'età media di 24 anni e adesso ha raggiunto la cifra di 30 membri. Stanno promuovendo il programma elettorale di Renzi con lo slogan "viva l'Italia viva" proponendosi “di apportare un sostanziale cambiamento attraverso la cosiddetta "rottamazione" che lui stesso riferisce essere non anagrafica ma di un sistema politico obsoleto e che ha mal governato nell'ultimo ventennio.” Sarà interessante a questo punto vedere il risultato di questi due ultimi comuni. Dove giocano in casa rispettivamente il senatore Papania e il deputato regionale Baldo Gucciardi, già segretario provinciale del Pd. Un cartina di tornasole che verrà senz’altro giocata dai contestatori guidati dall’ex deputato regionale Camillo Oddo. Siamo alla vigilia di una resa dei conti o solo scosse di assestamento?
Franco Lo Re