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25/12/2012 05:43:50

Caso Denise. Ispettore di polizia accusato di falsa testimonianza. Nuove intercettazioni

Frazzitta ha richiesto ufficialmente un procedimento per falsa testimonianza ai danni dell'ispettore per le contraddizioni in cui sarebbe caduto parlando dell'intercettazione ambientale effettuata sullo scooter di Jessica Pulizzi, sorellastra della bambina, il 24 novembre 2004. Jessica Pulizzi è accusata di concorso in sequestro di minorenne, e il suo ex fidanzato Gaspare Ghaleb, 27 anni, è accusato di false dichiarazioni al pm.
Nell'intercettazione si sentono due voci maschili, una afferma: "Va pigghia a Denise, ma Peppe chi ti rissi?" ("Vai a prendere Denise, ma Peppe che ti ha detto") e l'altra risponde: "Ma dunni l'ha purtari?" ("Ma dove la devo portare?"). L'ispettore Todaro ha detto che le voci sono state ascoltate alcuni secondi dopo lo spegnimento dello scooter, sul quale Jessica e la sorella Alice parlavano di regali natalizi, argomenti superficiali che non sono stati registrati, ma poco prima, invece, aveva detto che di tali argomenti le due sorelle parlavano dopo essere rientrate a casa. L'ispettore Todaro ha poi affermato: "L'indomani abbiamo svolto attività di riscontro per vedere se in zona c'erano altre bambine che si chiamavano Denise. Dagli accertamenti fatti al Comune di Mazara del Vallo ne abbiamo scoperte diverse. Abbiamo sentito tredici genitori, tutti papà, per vedere se qualcuno la sera prima era prima passato da via Pirandello e tutti hanno risposto negativamente".
Le intercettazioni stesse sono argomento molto contrastato nel processo in corso. Fulvio Schimmenti, perito incaricato dalla Procura di Marsala di trascrivere le stesse intercettazioni, avrebbe trascritto alcune frasi che dal perito trascrittore del Tribunale, Roberto Genovese, sono definite incomprensibili, specialmente in merito ad alcuni punti che sarebbero di importanza fondamentale. 

Ed altre importanti intercettazioni sono venute fuori in Tribunale. L’imputata, mentre attendeva di essere interrogata dalla polizia, parlando con l’allora fidanzato Gaspare Ghaleb, dice: «Un ci lu ricu dunni a misi» («Non glielo dico dove l’ho messa», ndr), mentre alla madre sussurra: «Ma comunque a picciridda asciddricò»
(«Ma comunque la bambina scivolò », ndr).
 Fulvio Schimmenti ha, poi, rivelato un altro inquietante particolare. «A distanza di due anni da quando ho ascoltato le intercettazioni - ha affermato - non ho più trovato quelle filtrate e salvate su hard disk esterno. Ho dovuto, quindi, lavorare sui files audio che mi consegnò Genovese, che erano gli originali non filtrati». Poi, ha rivelato che «Jessica si accorse di un microfono piazzato nel bagno di casa e anche di quello in Commissariato, ma in questo secondo caso dopo la frase «a casa c’ha purtai » sul microfono si sente un picchettìo, «come se qualcuno vi picchiasse sopra con un dito».  Prossime udienze l’11 e il 22 gennaio. Per la seconda data è prevista la deposizione di Jessica Pulizzi.