Avvocato e giornalista palermitano, ex dirigente della Regione Siciliana, Manno ha ricevuto l’incarico fiduciario dal portavoce del movimento nell’isola, Massimo Plescia. "In vista del prossimo appuntamento elettorale nazionale a cui la fondazione parteciperà attivamente, - ha sottolineato Plescia - siamo gratificati dalla offerta di collaborazione fattiva alla nostra azione politica di una personalità siciliana che si è distinta per eccellenza e correttezza in tutti settori in cui ha prestato la propria attività e per il proprio impegno antimafia. Manno – precisa Plescia – avrà il compito di coordinare la struttura organizzativa».
Ai tempi in cui era direttore dell'Asl di Trapani, Manno era considerato vicino a Gianfranco Miccichè.
Il nome di Manno fa capolino nelle carte dell'operazione Salus Iniqua, quella che quasi due anni fa portò alla richiesta di sequestro di beni per 35 milioni di euro contro l'ex deputato di Salemi, Pino Giammarinaro, soprannominato "Sua Sanità", proprio per la facilità con cui riusciva - secondo le carte dell'accusa - a decidere le sorti della sanità in provincia di Trapani.
C'è ad esempio un'intercettazione dove si racconta di un incontro in cui veniva decisa la spartizione di posti dirigenziali nella sanità trapanese. Il medico Vincenzo Borruso si rivolgeva a Giammarinaro per chiedergli: “Ma insomma, quando mi fai diventare primario ?”.
Proprio in quei giorni era stato nominato il nuovo dirigente generale dell’Asl, Fulvio Manno.
La prima preoccupazione del dottor Vincenzo Borruso era stata quella di chiedere a Giammarinaro: “Questo direttore amico nostro è ?“.
Girava voce infatti che Manno volesse “liquidare” Cangemi.
Giammarinaro tranquillizzò subito il suo amico medico con un lapidario: “Ma chi racconta queste minchiate?”.
Sarà poi lo stesso Giammarinaro, in una dichiarazione del Luglio 2011 a dire: "Io con Manno non ho mai parlato".