Sabato è il grande giorno, ci sarà l’inaugurazione ufficiale non solo dei giardini ma di tutto quel pot pourrì di manifestazioni per Marsala Città europea del Vino. Infatti si lavora notte e giorno per terminare i lavori, addirittura dai quattro “presunti” lavoratori che il tabellone del cantiere prevedeva siamo arrivati a circa una quindicina. C’è fretta. Giulia Adamo vuole che si finiscano subito i lavori, anche per spegnere le polemiche che li hanno accompagnati, convinta che, alla fine, una volta terminato il giardino i cittadini si rilasseranno dall’iniziale perplessità e ameranno l’opera e il loro sindaco.
Intanto si sta cercando di fare chiarezza proprio sui lavori. La Procura ha aperto un fascicolo, ipotizzando l’illecito di abuso d’ufficio. Come avevamo sottolineato in precedenza infatti più che nel merito dei lavori, sarebbe il metodo utilizzato per costruire il giardino a Porta Nuova a far storcere il naso. La poca trasparenza, le spese non ancora rendicontate, l’affidamento dei lavori alla buona, i costi non specificati. E tutto questo alone di mistero, nei giorni scorsi, Giulia Adamo l'ha risolto dicendo ai suoi intimi “volevo fare una sorpresa alla città”.
Tutti in particolare si sono chiesti come mai si sia potuto costruire il giardino senza che nessuno sapesse niente, e in un'area delicata come Porta Nuova. La novità arriva dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani. Il soprintendente Paola Misuraca e il suo staff ha infatti esaminato le carte su Porta Nuova, per capire che tipo di vincolo ci sia in quell’area. E la notizia è che non ci sono vincoli specifici. “Non ci sono vincoli paesaggistici - ha detto Misuraca – che, generalmente, sono essere di due tipi. Quelli ai sensi dell’art 36 del codice che vengono imposti con decreti assessoriali specifici. Oppure il vincolo riguardante la fascia di rispetto di 300 metri dalla costa, ma a Porta Nuova siamo al di là dei 300 metri. Non può vigere nemmeno il vincolo della legge sull’inedificabilità a meno di 200 metri dal parco archeologico perché, di fatto, il parco non è stato ancora istituito. Non c’è un vincolo di tutela indiretta monumentale, perché anche quello avrebbe dovuto essere decretato e notificato dall’assessorato competente”. A Porta Nuova non c’è neanche un vincolo archeologico specifico. “Perché i decreti ministeriali e assessoriali – continua Misuraca - sono limitati all’area di Capo Boeo, dunque non interessano Porta Nuova perché, tra l’altro, è sede stradale”. Ci sarebbe invece un interesse per il sottosuolo archeologico, che riguarda tutta l’area del centro storico reso noto nel 1971 dall’allora soprintendente Sebastiano Tusa. Ma anche in questo caso non riguarderebbe i lavori fatti per il giardino, in quanto non sono stati fatti scavi rilevanti. È molto strano che nell’area di Porta Nuova non ci siano vincoli particolari.
Anche il presidente del consiglio comunale Enzo Sturiano si è espresso sul giardino di Porta Nuova.
“Ritengo che il sindaco non abbia sbagliato in nessuna procedura – ha detto Sturiano ai nostri microfoni. Adamo, l’assessore Benny Musillami e il segretario generale Bernardo Triolo sono stai in Procura perché in questi giorni sono state molte le proteste dei cittadini, e hanno voluto fare chiarezza”.
“Ci poteva essere il rischio che qualcuno bloccasse il cantiere per capire cosa si stava facendo. Visto che sono arrivati anche degli esposti al consiglio comunale, ritengo che si poteva essere più cauti e attenti dal punto di vista procedurale, come per ciò che riguarda la cartellonistica, spiegando alla gente cosa si stava facendo a Porta Nuova”. Sturiano ha anche ammesso che nemmeno il consiglio comunale sapeva niente di quello che si stava realizzando a Porta Nuova e che c’è stato un “errore di comunicazione” per quanto riguarda la dicitura “lavori di manutenzione straordinaria” presente nel tabellone dei lavori al cantiere. Che vuol dire? “Il consiglio comunale nel piano triennale delle opere pubbliche ha determinato delle somme destinate alla manutenzione straordinaria delle strade. Quella gara è stata aggiudicata a settembre, e nel mese di novembre vengono consegnati i lavori. Nel cartellone di Porta Nuova viene inserito strade e piazze come se l’opera fosse cominciata a novembre, con un importo di 116 mila euro, invece tale somma è l’importo dell’aggiudicazione complessiva”. Quindi secondo il presidente del consiglio comunale, per Porta Nuova si andrà a prendere solo una parte di queste somme, che ancora non è stata quantificata. C’è chi parla di 80 mila euro, chi di 50 mila. Le sorprese non finiscono sicuramente qui.
Come dicevamo continua ad esserci tanto mistero sui costi e sugli incarichi affidati. Cominciando con quello di stesura del progetto allo studio Gpt di Bergamo. Progetto rinchiuso in una fantomatica iniziativa di sensibilizzazione della cittadinanza alla cura del verde: “Costruiamo insieme la città che desideriamo”, si chiama.
Altro punto che non torna invece è quello della fornitura delle piante. Innanzitutto quelli che hanno messo non sono Banani, ma un altro tipo di pianta. Il fatto che siano stati messi dentro vasi di plastica e poi interrati li condannerà a breve vita. Sono delle Strelizie, le piante che producono un fiore lungo e arancione, dicono gli esperti. I falsi Pepe inoltre sono messi male, a gruppi di tre. Raggiungeranno i venti metri d’altezza e sono tra le piante più brutte in circolazione. Chi ha fornito queste piante? A quanto pare provengono dal Vivaio Giasone, della famiglia di Nunzio Giasone che è il responsabile al verde pubblico del comune di Marsala e dirige la posa delle piante nel giardino del sindaco. Ovviamente, non chiedete quanto siano costate. Anche questa sarà una sorpresa.
Il giardino si sta completando, dicevamo. Ed occuperà metà della piazza fino a quando non si sa ancora. Bisogna soltanto sperare che nel frattempo non avvenga qualche calamità e che non ci sia bisogno di evacuare il centro storico. Perché? Perché nel piano di sicurezza della Protezione Civile, in caso di calamità naturale (facendo tutti gli scongiuri possibili), Piazza della Vittoria è il principale centro di raccoglimento (o area d’attesa, come si dice nel documento) della città. Per la Protezione Civile infatti la piazza ha una capienza di 10 mila persone, ed è il punto di maggior importanza in caso di sciagure.