Cominciamo dall’inizio. Da quella vicenda saltata fuori qualche mese fa, legata ai mezzi dell’Aimeri Ambiente e i distributori del sindaco. Subito dopo le elezioni il sindaco Giulia Adamo riesce a mettere nei posti di comando dell’Ato Terra dei Fenici, l’ente che gestisce il ciclo dei rifiuti in molti comuni della provincia di Trapani, tra cui Marsala, due suoi fidati collaboratori trombati alle elezioni amministrative. Antonio Provenzano e Giuseppe Tumbarello diventano liquidatori dell’Ato che ormai da anni ha appaltato all’Aimeri Ambiente la raccolta dei rifiuti a Marsala per un costo di oltre 14 milioni di euro l’anno, tutto appioppato alle bollette dei cittadini. In precedenza l’Aimeri riforniva i propri mezzi nelle stazioni Eni attraverso una convenzione. Il rapporto però si rompe presto, perché l’Aimeri continuava a pagare ad accumulare debiti con i distributori Eni. Poi non riuscendo a pagare in tempo, per la continua crisi di liquidità, la società di raccolta rifiuti si è affidata ad un distributore di Strasatti, che è sempre Eni ma decide di essere più permissivo, concede al massimo 3 giorni di ritardo nei pagamenti, tutti felici e contenti. Ma anche questo rapporto si rompe, quelli dell’Aimeri chiedono se si possono aumentare i giorni di credito ma chiedono troppo. Forse lo fanno di proposito forse no, tant’è che subito dopo i mezzi dell’Aimeri iniziano a rifornirsi nelle stazioni di servizio Ap, quelle con la coccinella. Ap, Adamo Petroli, è la società della famiglia Adamo che distribuisce in proprio la benzina (mentre altri distributori sono affidati all’insegna Erg). Il Sindaco è tra i proprietari, infatti, della Adamo Ignazio & Figli Srl. Possiede quote della società. Sua figlia, Eugenia Spanò, siede dal 2009, nel consiglio di amministrazione. La società si occupa di vendita alla rete di idrocarburi. Da qualche anno, però, ha deciso di fare anche vendita al dettaglio. C’è un distributore in corso Calatafimi, uno allo scorrimento veloce, e un altro se ne sta costruendo a Sappusi, proprio accanto all’Istituto Magistrale. Stiamo parlando di un giro d’affari di circa 3000 euro al giorno di benzina, se facciamo due calcoli veloci. C’è da dire che in questo periodo, vista la continua crisi dell’Aimeri, è l’Ato ad anticipare i soldi per pagare le benzina. Quindi Provenzano e Tumbarello nominati dal Sindaco Adamo, pagano il carburante comprato nelle stazioni di servizio di prorietà della famiglia del Sindaco…
Bene. A Marsala Giulia Adamo appunto ha vinto la campagna elettorale intestandosi una battaglia contro i comitati d’affari, le speculazioni, i conflitti di interessi. Ha vinto l’elezioni anche perché diceva di voler snellire il Comune di Marsala. Una delle prime rivoluzioni da fare una volta diventata sindaco era la cancellazione dell’istituzione Marsala Schola. Ossia l’ente interno al comune, che costa qualcosa come 4 milioni di euro l’anno, che gestisce tutte quelle cose che riguardano le scuole primarie, quindi elementari medie e materne. Compresi tutti i servizi annessi e connessi, come ad esempio il servizio scuolabus, mensa, ecc… Doveva scomparire Marsala Schola, troppo costoso, tutto doveva tornare direttamente sotto la guida degli uffici comunali. Bene, prima il sindaco caccia l’ex presidente di Marsala Schola, Katia Adamo, poi nomina come presidente pro tempore l’assessore alle politiche scolastiche Eleonora Lo Curto. Doveva durare poco, solo per liquidare l’ente. Effettivamente, la Lo Curto è stata per poco presidente di Marsala Schola. Ma l’ente non è stato sciolto. E’ stata costretta alle dimissioni, ad appena una settimana dalla sua nomina, per la spaccatura creatasi in seno alla maggioranza politica che sostiene l’amministrazione Adamo. Sia il Pd che l'Mps di Ruggirello e Sturiano non volevano la cancellazione dell'istituzione. Alla Lo Curto è subentrato Filippo Sparla, eminenza grigia da sempre accanto a Giulia Adamo. Il sindaco di Marsala l’ha prima nominato esperto per l'attuazione del programma politico - amministrativo in materia di "semplificazione burocratica e dei procedimenti amministrativi", e poi messo a capo dell’istituzione. Bene, Pippo Sparla è ancora lì, come Marsala Schola. Ancora non è stata liquidata, e si vive in perenne standby. Non stanno fermi invece gli scuolabus che sono sempre gestiti da Marsala Schola, con appalti affidati a ditte esterne che si aggirano sul milione di euro ogni anno. In cosa consistono questi appalti. Marsala Schola bandisce la gara per affidare la gestione del servizio scuolabus a una ditta esterna che con quei soldi paga il personale, la manutenzione degli scuolabus del comune, e tutte le altre spese accessorie. Il servizio lo gestisce la Mothia Lines società di famiglia dell’ex consigliere comunale Patrick Basile, candidato alle scorse amministrative in una delle liste che appoggiavano Adamo. La Mothia Lines si è aggiudicata l’appalto nel 2011, con la formula dell’1+1. Ossia per un anno, con proroga per il secondo anni con la condizione di applicare uno sconto del 5% sull’importo. Appalto che vale per la precisione 1. 385.000 euro per il primo anno, e un po’ meno per il secondo anno quindi. Gira e rigira, gli scuolabus adesso si incontrano a fare benzina nelle stazioni Ap, quelle con la coccinella. Stessa situazione dei mezzi Aimeri, più o meno. Gli scuolabus si presentano in gruppo e vanno a rifornirsi nelle stazioni della famiglia Adamo. Preferibilmente quello dello scorrimento veloce (come si vede nella foto) che è un po’ distante, la benzina non è molto conveniente (1.823 al litro) ma ha un ampia stazione. Marsala Schola in sostanza è sempre lì. Non è stata sciolta, neanche ridimensionata. L’unica cosa che è cambiata è stato il fornitore di carburante. A differenza dell’affaire Aimeri, assicurano dalla Mothia Lines, non ci sono “prestiti” da parte di Marsala Schola per pagare la benzina, “e comunque i nostri mezzi li riforniamo secondo i tragitti che effettuano, nelle stazioni che ci vengono di passaggio”.