E' una cifra esorbitante, che viene fuori ogni anno, quando i conti della Provincia approdano in consiglio per la valutazione. E pensare che con la stessa cifra si potrebbe costruire una nuova scuola - sicura, moderna - ogni anno. Però ogni volta che si parla di costruire un nuovo edificio scolastico si incontrano resistenze fortissime, come quando, due anni fa, a Marsala, ci fu una levata di scudi quando la Provincia comunicò l'intenzione di costruire un campus scolastico all'interno del Podere Badia dell'Istituto Agrario. Perchè tanta resistenza? Essenzialmente, il motivo è politico - clientelare. Chi affitta un edificio (che spesso sarebbe inutilizzato) alla Provincia guadagna decine, anzi, centinaia di migliaia di euro ogni anno dalla locazione, ed è interessato al fatto che il contratto di locazione perduri, magari sostenendo quei politici che glielo promettono. E' un verità non detta, ma è così: molte campagne elettorali si pagano con i canoni di affitto delle scuole. Durante l'ultima estenuante trattativa alla Regione Siciliana per decidere quali istituti sopprimere e quali no nella nostra regione correva voce che in realtà uno dei criteri principali fosse quello non di razionalizzare e riordinare la rete scolastica siciliana per renderla più efficiente, ma di garantire le locazioni che stavano a cuore a questo o quel politico.
Molti sono i canoni di affitto che la Provincia paga a privati. Si potrebbe risparmiare tanto estaurando ed utilizzando beni pubblici inutilizzati; fra l'altro anche le imprese edili potrebbero "respirare" in questo momento di crisi . Con l'abrogazione delle Province la delega all'edilizia scolastica (anche delle superiori) passerà ai Comuni, e molti sono i beni comunali non utilizzati.
Un caso eclatante è quello del Liceo "Leonardo Ximenes" di Trapani, la cui sede storica sarebbe presso il Collegio dei Gesuiti, e del quale ci siamo già occupati qualche tempo fa. Attualmente lo Ximenes è smembrato in tante parti perchè il complesso che lo ospita, l'ex convento, è oggetto di lavori di restauro. Il progetto di restauro dell'ex convento dei Gesuiti puo'essere, simbolicamente, distinto in tre step.
C'è una parte del Liceo (zona via Roma) che è stata già restaurata alla fine degli anni '90 (sotto la supervisione dell'architetto Maria Pia Adamo) con una spesa di circa un miliardo di lire sostenuta dal Comune di Trapani. Successivamente la gestione è passata alla Provincia, come quella di tutti gli istituti superiori.
Nel 2008 la sede storica è stata chiusa, adducendo una ragione di "inagibilità" ed il Liceo Ximenes e' stato "spostato" in via Duca d'Aosta. Canone d'affitto: 360.000 euro l'anno.
Nel 2012 il Liceo classico Leonardo Ximenes e' stato accorpato al Liceo artistico Michelangelo Buonarroti, dando luogo all'istituto "Buonarroti - Ximenes". Attualmente il Liceo artistico si trova in un edificio privato, per il quale la Provincia paga un canone di affitto di 300.000 euro l'anno. L'immobile è di proprietà dei signori Salvatore e Tiziana Giacalone, in Via Orti, angolo via del Melograno. Cliccando qui potete scaricare una della tante delibere di pagamento della Provincia, dalla quale si evincono gli estremi del contratto di locazione. Il contratto è stato rinnovato nel 2012, e scadrà nel 2018.
Per il Liceo Scientifico di Trapani la Provincia paga (delibera n. 530 del 13/07/2007) l'affitto di un immobile, l'ex istituto Sacro Cuore, alla ditta Ge.Ca. Srl, che è ne proprietaria. L'immobile si trova tra le vie Todaro e S.Eligio, e il canone annuo è di 310.000 euro. Cliccando qui si può vedere la delibera.
Il "Rosina Salvo", istituto magistrale, invece sta in affitto presso un immobile di proprietà della Ditta Marmi e Graniti D'Italia Sicilmarmi S.p.a. Il canone è di 230.000 euro l'anno, ed è stato da poco prorogato fino al 2018. Anche in questo caso potete leggere la delibera con le quote del canone e gli estremi cliccando qui.
Tornando allo Ximenes, va sottolineato che, con una spesa contenuta (e con la sola manutenzione ordinaria della parte già restaurata prospicente la via Roma), la sede storica si potrebbe riaprire, ed ospitare lì il ramo dell'ex Liceo Classico. Qui a destra c'è una foto che dimostra la condizione della parte "nuova" dell'istituto. Contemporaneamente, l'Artistico si potrebbe spostare nei locali di Via Duca d'Aosta, in attesa che venga restaurato l'intero complesso. Morale: si risparmierebbero 300.000 euro. Tra l'altro c'è una sentenza della Cassazione che permetterebbe alla Provincia di rescindere in maniera facile ed indolore dal contratto di locazione dell'attuale sede dell'Artistico (Cass. Civile, Sez. III, 24 febbraio 2004, n. 3651; Idem, 8 agosto 2002, n. 12020). La Cassazione infatti ha stabilito che un ente può rescindere da un contratto di locazione per gravi motivi, tra cui anche il "sopravvenire, dopo la costituzione del rapporto di locazione, di una legge che imponga il contenimento della spesa corrente e/o fissi limiti all’incremento della spesa per il conseguimento degli obiettivi stabiliti in sede di Unione Europea ed in specie il rispetto del Patto di stabilità e crescita". E' proprio il caso nostro.
L'ala di via Roma necessita di essere messa in sicurezza; lo stallo a livello regionale è stato risolto, la pratica è passata al Ministero delle infrastrutture. Si utilizzerà il milione e duecentomila euro sbloccato dal Cipe nel gennaio del 2012. Presto verra' indetta la gara.