Altra tegola giudiziaria per Michele Licata, imprenditore marsalese magnate delle strutture turistiche in provincia di Trapani. Qualche settimana fa i 18 ettari della Roof Garden di Licata in località Torrazza a Petrosino sono stati messi sotto sequestro. Lido, i due caseifici e il terreno, sigillati perché la procura ipotizza i reati di lottizzazione abusiva e abusivismo edilizio. Sono sempre le grane edilizie ad inguaiare Licata che è stato condannato lo scorso 14 marzo (le motivazioni della sentenza sono state depositate solo qualche giorno fa), in qualità di legale rappresentate della Rubi srl, ad una multa di 15.000 euro.
Tutta la storia riguarda il Baglio Basile, enorme struttura adibita a sala ricevimenti e hotel di lusso. Tutto comincia il 4 novembre 2008 quando la Rubi Srl di Licata, proprietaria del Baglio Basile, chiede al Comune di Petrosino, in cui ricade l’hotel, la concessione per la costruzione di un “manufatto pertinenziale” a carattere stagionale, con struttura precaria e smontabile, da destinare a deposito di biciclette da noleggiare agli ospiti della struttura ricettiva. L’autorizzazione arriva nel marzo del 2009, con la condizione che la struttura venisse smontata al termine dell’estate. Dopo un anno la struttura viene realizzata con regolare certificato di agibilità da parte dell’ufficio tecnico del comune. Viene ribadita la condizione: smontare dopo l’estate. Proprio come il lido di Torrazza. Sequestrato perché non aveva i criteri di stagionalità imposti dalla concessione demaniale. Invece arrivano i controlli dei vigili urbani di Petrosino, da settembre 2010 a febbraio 2011 e constatano che la struttura, 150 mq circa su una superficie in cemento di 275 mq come base, è ancora lì. E si scopre che è stata cambiata dal titolare la destinazione d’uso della struttura. Ossia che non noleggia biciclette agli ospiti dell’hotel, ma vende sigarette, tabacchi e souvenir, e in progetto c’è anche la vendita di bevande e alimenti. Il locale, inoltre, è accessibile dalla strada statale e il tabacchino viene annunciato con una bella insegna a prospetto di strada. Quindi, anche per queste ragioni, ha ben poco di “pertinenziale”, ossia ad esclusivo uso e consumo della struttura ricettiva. E la stagionalità e pertinenzialità dell’opera serve per accedere ad un regime abilitativo edilizio più agevole.
Per il tribunale di Marsala tutto ciò comporta un abuso edilizio. La motivazione si trova nei controlli fatti dalla Polizia Municipale, e dalle testimonianze dei tecnici comunali sulle autorizzazioni emesse. La struttura in sostanza doveva avere carattere temporaneo, invece è stata costruita per stare lì tutto l’anno, e senza la regolare concessione edilizia richiesta in questi casi. Per questo per Licata è arrivata l’ammenda da 15 mila euro.
Intanto, la struttura è sempre lì. Eppure nel maggio del 2011 è stata emessa l'ordinanza di demolizione. Subito dopo il proprietario ha fatto il ricorso al Tar, e la demolizione dell'opera continua a slittare, in attesa della decisione dei giudici amministrativi.
Come dicevamo, sono mesi di fuoco per Licata. In poco tempo è arrivata questa condanna e il sequestro delle proprietà a Torrazza. La vicenda del tabacchino al Baglio Basile è simile a quella del Lido di Torrazza: costruito con una concessione “stagionale” presentava le delle parti in cemento e una volta terminata l’estate era ancora lì. Poi i carabinieri sono arrivati, e hanno sigillato tutto.
La tecnica del cambio di destinazione d’uso è molto in voga a Marsala per sanare abusi edilizi, o rendere permanente una struttura che dovrebbe essere precaria.