L’Asp di Trapani ha presentato in un convegno tenuto la settimana scorsa nell’aula magna dell’Istituto Agrario il primo lavoro di georeferenzazione dei tumori in provincia di Trapani. Un lavoro svolto in collaborazione con la Provincia di Trapani, che ha un software che permette questo tipo di studio. E l’Asp ha incrociato i dati in suo possesso - ripetiamo, aggiornati sette anni fa... - con quelli della provincia di Trapani. E’ stato possibile così tirare fuori un’analisi dettagliatissima, che riporta i malati delle diverse patologie tumorali Comune per Comune, zona per zona, casa per casa.
La scelta di Marsala come sede della presentazione del report - contenuto in una cartella di plastica bianca molto anni ‘80, data ai partecipanti - non è causale. Perchè a Marsala ci sono stati , in questi ultimi due anni, gli allarmi più sentiti tra la popolazione. Allarmi spesso raccolti dalla redazione di www.marsala.it che nel tempo ha pubblicato testimonianze di famiglie alle prese con leucemie o altri tipi di tumori in alcune zone di Marsala. Ma di questo ne parleremo domani, quando presenteremo i dati del report proprio sulla citta lilibetana.
Per quanto riguarda il territorio, secondo la dottoressa Candela, responsabile del registro tumori, e l’ingegnere Putaggio, responsabile del servizio Sitr e Ptp della Provincia di Trapani, da noi è tutto nella norma. Se un allarme può essere lanciato, per dati al di sopra della media, non è per Marsala, ma per Trapani.
I medici presenti alla conferenza hanno cercato di tranquillizzare la popolazione: i dati sono nella norma, hanno detto. Se c’è più sensibiltà verso il tema è perchè prima, cinquanta anni fa, si moriva ancora di malattie infettive, nel nostro territorio. Anche a Marsala, l’incidenza alta in alcune zone è spiegabile solo con il fatto della “metropolizzazione” della zona, cioè con il fatto che c’è meno campagna e più città, e quindi, parola dei medici, anche stili di vita meno sani. “Magari non facciamo più la pennichella dopo pranzo - ha detto addirittura uno degli intervenuti - e questo può avere conseguenze per il nostro corpo”.
Pennichella a parte, secondo l’Asp bisognerebbe, per prevenire i tumori, che i medici di base facessero maggiore prevenzione, e, sempre secondo l’Asp, che i giornali locali (sono stati citati in quella sede molti articoli di marsala.it) la finissero di creare allarmismi.
A proposito, a rappresentare il Comune di Marsala, al convegno non c’era nessuno. Eppure si tratta di un lavoro importante, che è riuscito persino ad incrociare i dati delle malattie con le discariche abusive denunciate e conosciute in provincia di Trapani.
I dati. Escluso il tumore alla cute, le neoplasie che maggiormente colpiscono la popolazione maschile del nostro territorio sono prostata, polmone, vescica, tutti al 15%, seguiti da colon retto all’11% e rene - vie urinarie al 4%. E le donne: la mammella è colpita al 27%, il colon retto al 13%, l’encefalo e la tiroide al 4%, l’utero al 6%.
Sono morti, dal 2002 al 2006, 2789 uomini, ovvero 554 l’anno. 2036 le donne vittime di neoplasie, cioè 407 l’anno. Il tumore che fa più vittime tra gli uomini è quello al polmone, 28%. Tra le donne quello alla mammella, 19%.
Andando nello specifico, c’è qualche dato interessante. Il tumore al colon è al quarto posto tra le neoplasie degli uomini e al secondo posto tra quelle delle donne. Colpisce mediamente all’età di 71 anni. Le zone più colpite, con valori di poco superiori alla media, sono alcuni quartieri di Trapani, la zona tra Mazara e Marsala, il centro urbano di Pantelleria e Campobello di Mazara, per gli uomini. Marsala, per le donne.
Il tumore al fegato ha il valore più elevato a Castelvetrano. Il tumore al polmone ha tre aree di aggregazione “patologica”: una localizzata tra Trapanii e Paceco, una seconda tra Marsala e Petrosino ed una terza nella zona di Vita - Calatafimi. Per i tumori dell’osso - che hanno tra le cause anche i motivi genetici - un campanello d’allarme si accende a Partanna, per il sesso maschile. Uniformi i dati del tumore alla mammella, anche se sono registrati degli “eccessi” in alcune sezioni di Alcamo, Trapani, Marsala, Petrosino, Valderice e Favignana. I tumori dell’ovaio, che sono al settimo posto fra le neoplasie del sesso femminile (15 casi ogni 100.000 donne, età media 64 anni) hanno due aree di eccesso di rischio localizzate nei Comuni di Valderice e Mazara del Vallo. Il tumore alla prostata, invece colpisce 71 uomini ogni 100.000 abitanti, e sorge mediamente a 74 anni. Meno frequente è il tumore del testicolo, con 5 casi ogni 100.000 abitanti, anche se colpisce, mediamente, a 33 anni. Ci sono degli eccessi di incidenza a Marsala, Mazara del Vallo e Trapani. Viene definita invece “suggestiva e degna di ulteriori approfondimenti” la circostanza dell’eccesso di tumori al rene in alcune sezioni di Alcamo, Mazara del Vallo e Trapani. Dati uniformi nel territorio per i tumori dell’encefalo, che hanno una frequenza intorno al 3% e 15 casi diagnosticati ogni 15.000 abitanti. L’età media è di 59 anni per gli uomini, 62 per le donne. Pochi i casi di tumore alla tiroide: 5 casi per anno ogni 100.000 maschi e 15,6 per anno ogni 100.000 femmine. L’età media in cui si viene colpiti è di 50 anni, ma l’età media dei decessi è di 74 anni.
Le leucemie sono responsabili del 4% dei decessi oncologici. Colpiscono 13,2 casi per anno ogni 100.000 maschi e 9,8 casi per anno ogni 100.000 femmine.
Facendo un lavoro di riepilogo tra i 24 Comuni della provincia, i cartogrammi mostrano una maggiore concentrazione di zone con eccesso di rischio nelle aree costiere della provincia, con la più alta concentrazione nel territorio del Comune di Trapani. Un rischio più basso di registra nei Comuni della parte orientale. Secondo l’Asp ciò è dovuto al fatto che Alcamo, Trapani e Marsala, le zone più a rischio, sono anche le città più grandi, a “respiro metropolitano”. E quindi si può ipottizare che piuttosto che fattori ambientali, che la ricerca non è riuscita ad individuare, siano gli stili di vita, “sempre meno mediterranei”, alla base delle differenze evidenziate.
Nei Comuni della parte occidentale della Provincia c’è inoltre un’incidenza di tumori al colon, alla mammella, all’utero e all’ovaio. Sono tumori che hanno come cause anche fattori genetici comuni. Ed è per questo che si ipotizza che l’alta incidenza su questa parte di territorio sia dovuta anche al patrimonio genetico.
Ma c’è un tipo di tumore che ha alla base soprattutto fattori ambientali, come l'esposizione alle radiazioni o ad agenti contaminanti. Sono i tumori alla tiroide e la leucemia. Ebbene, aggregando i dati, c’è un eccesso di rischio nel territorio del Comune di Trapani, che rappresenta, secondo la ricerca, “un’area meritevole di maggiori approfondimenti rispetto al resto della provincia”.
Infine, si è fatto un incrocio tra i dati dell’Asp e la presenza di antenne nel territorio, per i potenziali rischi di campi elettromagnetici. La Provincia di Trapani ha infatti avviato tempo fa il censimento degli impianti di telefonica mobile. Si è fatta anche un’analisi a Perino, la contrada di Marsala dove è ubicato il radar dell’Aeronautica Militare. Ebbene, in tutti i casi si evidenzia una “mancanza di corralazione immediata tra le aree in cui si registra l’eccesso di rischio e la localizzazione di antenne”.