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28/06/2013 08:20:21

Ci riprovano. Un disegno di legge per sanare le case abusive costruite sulla costa in Sicilia

Se nella scorsa legislatura il tentativo, fallito, fu di Paolo Ruggirello, adesso il testimone è raccolta da un altro deputato di opposizione della provincia di Trapani, Giovanni Lo Sciuto.  Nel comunicato in cui annuncia di aver presentato la proposta di sanatoria, Lo Sciuto ricorre alle strategie comunicative già note. Non chiamarla "sanatoria", ma "riqualificazione", e giustificarla in nome della valorizzazione della costa siciliana. Lo Sciuto comunica anche di avere il placet del Sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, che, sulla carta, dovrebbe invece procedere all'abbattimento delle case abusive di Triscina già acquisite al patrimonio del Comune. Ecco il comunicato di Lo Sciuto:

Le zone costiere della Sicilia costituiscono un patrimonio culturale e naturale comune dei popoli del Mediterraneo e devono essere preservate ed utilizzate con oculatezza. l`aumento di parametri abitativi nelle zone costiere ne minaccia i fragili equilibri e richiede interventi di natura legislativa necessari a rispondere anche alle esigenze dello sviluppo sostenibile; In questa direzione il recupero del patrimonio edilizio esistente è la principale strada per realizzare il suddetto sviluppo sostenibile, anche al fine di evitare nuovo consumo di suolo e per meglio gestire i processi del corretto governo del territorio. I problemi delle zone costiere della Sicilia non riguardano soltanto fenomeni di abusivismo edilizio, ma anche estesi fenomeni di erosione e/di dissesto idrogeologico che negli anni hanno modificato il territorio costiero. Per tali ragioni, l’on. Giovanni Lo Sciuto, primo firmatario del disegno di legge sul riordino delle coste, elaborato in collaborazione con il comune di Castelvetrano, su ispirazione tecnica dell’ing. Giuseppe Taddeo e in condivisione con il sindaco Felice Errante, intende mettere definitivamente un ordine legislativo sulla materia .Il presente disegno di legge si rende necessario al fine di dare risoluzione all’attuale situazione e che non può trovare giovamento solo nella demolizione indiscriminata delle abitazioni: peraltro si andrebbe a sostituire un problema con uno altrettanto grave, legato alla necessità di smaltimento di quantità enormi di di materiali di risulta di vario genere, in impianti di trattamento e discariche di cui la Sicilia al momento è particolarmente carente e con necessità di risorse economiche ingenti di cui certamente non dispongono né i Comuni né la Regione. ”Occorre affrontare il problema-afferma l’on. Lo Sciuto- a partire dalla pianificazione urbanistica e paesaggistica su scala regionale e con piani di recupero mirati, essendo impensabile che i comuni possano continuare ad essere gli unici soggetti affidatari della soluzione. In questa direzione, -aggiunge l’on. Lo Sciuto- anche Triscina ,potrà avere una programmazione futura. Con questo disegno di legge si intende rilanciare il territorio siciliano interessato, con un piano condiviso e in questa direzione ringrazio il sindaco Errante, l’ing. Taddeo e tutti coloro hanno collaborato a questa proposta legislativa”.

"Non ha senso muoversi sulla semplicistica proposta di sanatoria - spiega Lo Sciuto - soprattutto del patrimonio esistente abusivamente realizzato nella fascia dei 150 metri; d`altronde le esigenze di sviluppo sostenibile richiedono comunque il consumo di suolo, evitabile con un accorto riutilizzo di questo patrimonio. Da qui, a parte il recupero dell`esistente, si ritiene opportuno introdurre validi elementi riequilibranti, quali l`estensione del limite di inedificabilità sulle coste portandolo a 300 metri, evitando cioè l`inserimento nella fascia protetta di nuove strutture ancorché di servizio e/o pubblica utilità". 

"Il disegno di legge - spiega ancora il deputato regionale - non può che prendere le mosse da una fase di pianificazione urbanistica preliminare, che deve tenere pur sempre conto della disciplina urbanistica regionale, ormai incardinata su una normativa più che trentennale (la L.R. n.71/78), non più adeguata ai nuovi concetti di pianificazione che emergono in più parti d’Italia. Da qui la necessità, espressa nello stesso disegno di legge, di una revisione organica di tutta la disciplina urbanistica in Sicilia. Viene previsto un nuovo strumento agile per le procedure d’approvazione: La "Conferenza di pianificazione" prevista come strumento di concertazione per la formazione dei "piani" dal citato disegno che trova riferimento nelle analoghe conferenze di servizio e di concertazione partecipata già presenti nell’ordinamento amministrativo".