E dove ha sede, secondo i dati dell’Ordine degli Architetti, l’architetto Benny Musillami, attualmente assessore ai Lavori Pubblici, Territorio e Ambiente e Suap del Comune di Marsala, nonché proponente della “concessione” alla dita Smea? Sempre in via XI Maggio 56. E’ uno dei tanti punti poco chiari che emergono nella vicenda del parco bici all’interno della “Casa del cittadino” che tante polemiche ha suscitato anche in consiglio comunale....
Ma c’è di più. Perché Musillami è stato anche uno dei fondatori della Smea. Basta fare una semplice visura camerale. La società è nata infatti nel 2002, e Musillami ne era socio fondatore nonché membro del consiglio di amministrazione. Nel 2004, due anni dopo, cede la sua quota societaria (circa 5 mila euro su un capitale sociale di poco più di 10 mila euro) rimanendo consigliere all’interno del cda. Fino all’ottobre 2009, quando esce dal consiglio di amministrazione.
La Smea, come abbiamo scritto qualche giorno fa, ha ottenuto dall’Amministrazione guidata dal Sindaco Giulia Adamo uno spazio all’interno del Comune per noleggiare bici elettriche. Il tutto è frutto di una convenzione stipulata tra la ditta e il Comune che, oltre lo spazio per depositare ed esporre le bici, ha concesso – si legge nella convenzione - "la possibilità di pubblicizzare l’iniziativa con tutti i canali di cui l’amministrazione dispone" (come se il comune fosse un’agenzia pubblicitaria), di poter ricaricare le biciclette, quindi la corrente elettrica gratis a volontà. Pagano tutto i marsalesi. Alla domanda, in conferenza stampa, se la ditta pagasse l’affito il sindaco Adamo e l’assessore Musillami, hanno risposto che pagano il suolo pubblico non sapendo specificare la somma, che è cosa ben diversa dal canone d’affitto. E quindi confermando di fatto quanto abbiamo raccontato, ossia che non c’è nessun canone d’affitto. “Io non avrei fatto pagare neanche quello” ha aggiunto il Sindaco di Marsala, Giulia Adamo.
Il bar del Comune ad esempio, paga l’affitto ogni mese per il locale. Non gli è stato concesso mica gratis in cambio di caffè e cornetti ogni mattina per tutti...
Non solo. C'è anche la possibilità di mettere degli stendardi mobili a vela nel centro storico. Il tutto gratis, senza affitto, e senza bando di gara. Questo, accogliendo la proposta presentata dalla Smea. Cosa ottiene il Comune in cambio? Leggendo la delibera sembra incredibile. Il Comune concede lo spazio più prestigioso della città con in cambio solo la “disponibilità del parco biciclette elettriche a titolo non oneroso, - si legge nella delibera –in occasione di eventi, incontri, manifestazioni di carattere ambientale e/o sociale promossi dall’Ente o in cui lo stesso è coinvolto; ritorno di immagine per la partecipazione ad un progetto ‘green’ di mobilità sostenibile”. Condizioni molto vantaggiose, e noleggi a prezzi bassissimi rispetto allo standard, ulteriormente convenienti anche dal fatto che non c’è più come si diceva la caparra di 150 euro per il noleggio Molte, inoltre, sono state le domande che si sollevano in città su questa concessione. Ad esempio se alla ditta è stata fornita una chiave del cancello del Comune. O se c’è un guardiano, e da chi sarebbe pagato?
Il Comune, come dicevamo, ha ratificato la proposta presentata dalla Smea fatta il 23 maggio, facendo seguito alla lettera di condivisione del progetto a firma dell’assessore Musillami del 18 aprile. La cosa strana è che qualche giorno prima, il 17 maggio, la ditta modifica l’ oggetto sociale inserendo qualcosa che prima non c’era. Ossia:
- La gestione di un servizio di offerta di biciclette elettriche distribuito (rete di "bike point"), e più in generale di mobilità sostenibile anche con altri veicoli, in modo capillare nelle città, offrendo la possibilità di noleggiare le biciclette sia saltuariamente che con formule di abbonamento;
- La promozione dell'uso della bicicletta e/o di altri veicoli di mobilita' sostenibile per fini ludici nel tempo libero, organizzando manifestazioni, gite, raduni ed iniziative turistiche in genere;
- la distribuzione e la vendita di biciclette elettriche e di qualsiasi altro veicolo per la mobilita' sostenibile o ad essa attinente;
- la distribuzione e la vendita di biciclette usate, di "gadgets", di prodotti biologici, materiale editoriale e materiale audio/video inerente la mobilita' sostenibile;
- l'organizzazione, promozione, coordinamento e gestione di corsi di formazione professionale nel settore della bicicletta e della mobilita' sostenibile in genere.
La societa' si avvarra' di ogni strumento utile al raggiungimento degli scopi sociali ed in particolare della collaborazione con gli enti locali, anche attraverso la stipula di apposite convenzioni, della partecipazione ad altre società, associazioni o enti aventi scopi analoghi o connessi ai propri.
L’assessore Musillami, inoltre, in conferenza stampa ha detto che è il “protocollo di Kyoto” ( Il trattato che ha come scopo la riduzione delle emissioni di biossido di carbonio e altri cinque gas serra come metano, ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoro di zolfo) a imporre queste scelte di mobilità sostenibile per ridurre le emissioni di sostanze inquinanti. D’accordo, ma qui non sono in discussione le scelte e la valenza ecologica dell’iniziativa (anche se una bici elettrica inquina di più di una normale…), ma la gestione poco trasparente della cosa pubblica al Comune di Marsala.
Perché, se il Comune ha deciso di dare gratuitamente uno spazio all’interno della casa dei cittadini marsalesi non è stato fatto un avviso pubblico, ma tutto è avvenuto senza alcuna pubblicità? In base a quale criterio il Comune decide di dare in comodato gratuito i suoi spazi? E ancora: perché si fa un bando per dare in gestione l’area, ad esempio di Villa Cavallotti, e per l’atrio comunale tutto avviene in sordina? Perché Musillami non ha comunicato la sua posizione di “conoscenza” con la ditta?
Si parla da tempo di istituire un’anagrafe degli amministratori, in grado di rendere chiare e trasparenti le posizioni di chi amministra la cosa pubblica, i loro interessi in tutti i campi presenti passati e futuri in società di vario tipo. E’ una proposta di cui si parla da tempo, ma che non si attua mai. Se ci fosse, eviterebbe situazioni imbarazzanti del genere.
Il Partito democratico, ad esempio, che ha in Antonio Vinci, vice sindaco e assessore al Bilancio, un rappresentante nella giunta del sindaco Adamo ha un codice di trasparenza per i suoi eletti. Ad esempio sono tenuti, tra le altre cose, alla “pubblicazione su Internet dei dati relativi alle attività professionali svolte, agli incarichi ricevuti, ai possibili conflitti di interesse, ai redditi e più specificamente al “bilancio dell’attività politica” (compensi per incarichi politici, costi connessi allo svolgimento dell’attività)”.
Ecco, sulla questione abbiamo cercato di porre alcune domande all’assessore Musillami, e raggiunto telefonicamente ha risposto: “ho detto tutto quello che avevo da dire in conferenza stampa. Se ho da dire altro lo faccio attraverso altri canali. Sto lavorando, arrivederci”.
Al telefono non ha voluto rispondere, allora gli abbiamo scritto nella sua casella mail ufficiale cosa volevamo chiedere. Cioè:
1) In che rapporti è con la società Smea Srl, con la quale il Comune di Marsala ha stipulato la convenzione?
2) Conferma che per l’utilizzo del posto, corrente, etc. la ditta non paga alcun canone ma solo il suolo pubblico? E a quanto ammonta?
3) Perché non è stato fatto alcun avviso pubblico sull’intenzione del Comune di dare in comodato quell’area? Magari c’erano ditte interessate che avrebbero offerto condizioni più vantaggiose.
4) La ditta come è venuta a sapere che c’era uno spazio vuoto all’interno del Comune? Ci sono altri spazi vuoti che possono essere dati in comodato? Quali sono?
Ancora nessuna risposta.