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13/07/2013 04:06:57

Sicilia, arrivano 232 milioni di euro per bambini e anziani

 Ma con almeno altri due  risultati attesi: creare nuove opportunità di lavoro e alleggerire il "carico" di tempi-costi delle famiglie aumentando le possibilità di inserimento delle donne nel mercato occupazionale. «Uno strumento di grande importanza perché incide sul quadro sociale e, in particolare, sulle fasce in difficoltà, rilanciando quella fiducia necessaria a sviluppare corrette dinamiche socio-economiche». Queste le parole usate dal ministro dell'Interno, Angelino Afano, per definire l'iniziativa che riguarda il programma nazionale del Pac (Piano azione coesione) destinato ai "Servizi di cura per l'infanzia e gli anziani non autosufficienti".
Il programma ha durata triennale (2013-2015) e sarà attuato dal ministero dell'Interno. Le risorse stanziate sono destinate alle quattro regioni comprese nell'obiettivo europeo "Convergenza": Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. I fondi a disposizione nel triennio ammontano a 730 milioni di euro, di cui 400 milioni per servizi all'infanzia e 330 per servizi di cura agli anziani. Alla Sicilia va la fetta più consistente di questi fondi, pari al 32%. Per l'infanzia sono previsti 128 milioni (34,4 milioni al assegnati col primo riparto del 2013), mentre per la terza età le risorse sono pari a 104,3 milioni (41,6 nella tranche iniziale).
La strategia è «mettere in campo un intervento aggiuntivo rispetto alle risorse già disponibili per cui i beneficiari naturali del programma sono i Comuni, quali soggetti responsabili dell'erogazione dei servizi di cura sul territorio, che potranno avere accesso alle risorse una volta soddisfatti i requisiti organizzativi e progettuali richiesti dai piani territoriali di riparto». In pratica i fondi andranno ai sindaci attraverso gli ambiti sociosanitari, ovvero le aggregazioni di comuni individuate dalle legge 328/2000.
«I destinatari di queste iniziative - spiega il ministro dell'Interno - sono i minori compresi tra zero e tre anni e gli anziani non autosufficienti e, tramite loro, le famiglie. Il sostegno alle famiglie e in special modo alle donne, sulle quali ricade in misura preminente se non esclusiva l'onere di attendere ai bisogni dei propri bimbi e alle necessità degli anziani, rappresenta l'ulteriore peculiarità del programma. Sono proprio le donne, soprattutto nell'attuale situazione di difficoltà, a costituire l'elemento di coesione all'interno della componente famiglia, pilastro della società».
L Alfano ricorda che «il ministero dell'Interno ha da sempre monitorato le condizioni di disagio nelle quali versano settori crescenti della popolazione italiana». L'auspicio è che le misure «possano fungere da argine ai processi disgregativi e di erosione del sistema di sicurezza e di assistenza sociale con ricadute evidenti sui fenomeni di illegalità». L'attenzione sul tema «è alta, e non da oggi», poiché «riteniamo - afferma il titolare del Viminale - che la congiuntura economica sfavorevole e le conseguenze che essa sta determinando anche sul piano della civile convivenza, richiedano un impegno ancora maggiore da parte del governo».
Ogni ambito potrà accedere alle risorse del Pac presentando progetti all'Autorità di gestione entro il 14 dicembre 2013. Le funzioni di coordinamento sono state affidate al prefetto Silvana Riccio.