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19/07/2013 04:56:41

Palazzo Busetta-Rizza nel lungomare di Marsala. Il Comune dà il secondo ok e ne sana una parte

A quanto pare sì. A Marsala, tutto si può. Il Comune ha infatti rilasciato la concessione edilizia per il palazzo abusivo che si stava costruendo sul lungomare. La concessione in pratica autorizza la ditta Busetta-Rizza a riprendere i lavori. E quindi, tecnicamente, con la nuova concessione edilizia, il palazzo neanche è più abusivo.
Occorre però fare un passo indietro. La vicenda riguarda il palazzo costruito un paio di anni fa sul lungomare di Marsala, dove prima sorgeva l’ex scuola Carpe Diem davanti l’eterno costruendo monumento ai mille. La tabella recita "Progetto di demolizione e ricostruzione di una casa". I lavori sono stati fatti dalla ditta Busetta Costruzioni, che a partire dal Settembre del 2011 ha demolito il vecchio stabile, che era solo un pian terreno e un piano rialzato, e ha iniziato a costruire la palazzina. Dal Comune di Marsala è stata rilasciata la concessione edilizia nonostante la costuzione avesse il 35% di cubatura in più della precedente: lì dove c'era una costruzione ad un piano, stava per essere costruito un immobile di diversi piani.. Eppure ben due perizie giurate dicevano che la volumetria era la stessa di prima. La cubatura dell'ex Carpe Diem non poteva essere aumentata neanche di un soffio per una vicenda relativa al 1978. La signora Vitina Monteleone, madre del proprietario e progettista del palazzo Giancarlo Rizza, aveva costruito un fabbricato di cinque piani adiacente l'area dove oggi sorge lo scheletro del palazzo. Per avere più cubatura, la signora aveva pattuito con il Comune che avrebbe costruito il fabbricato, utilizzando anche i volumi che sarebbero spettati all'altra area. In pratica, secondo la concessione 302/84, quell'area rimasta libera dove insisteva la vecchia casa aveva un vincolo di "non edificabilità". Inoltre la vecchia scuola non era destinata a uso residenziale. In pochissimo tempo l’impresa è riuscita a mettere in piedi la struttura.. Il Tar ha dato ragione al gruppo di abitanti che avevano cominciato l’azione contro la concessione edilizia del comune, ottenuta dalla ditta Busetta con la regola del “silenzio assenso”. La vicenda ha anche generato l’inchiesta della magistratura che ha notificato gli avvisi di conclusione delle indagini per il progettista e direttore dei lavori, Giancarlo Rizza, per la signora Carola Rizza, proprietaria dell’immobile, e per il dirigente del Comune di Marsala, Gianfranco D’Orazio. Per Giancarlo Rizza e la signora Carola l’accusa è quella di abuso edilizio. Per Gianfranco D’Orazio, oggi dirigente del settore “Grandi Opere” il reato ipotizzato è addirittura l’abuso d’ufficio. Questo è inoltre il secondo procedimento che vede indagato, al momento, il dottor D’Orazio, coinvolto pure nell’inchiesta sui ritardi nelle procedure di abbattimento delle case abusive ed insanabili costruite sulla costa di Marsala.
In tutto ciò, Il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha respinto il ricorso in appello che era stato fatto dai proprietari dell’immobile circa il blocco dei lavori sancito dal Tar Sicilia. ll ricorso al Tar era stato fatto da un gruppo di cittadini abitanti nelle vie Santa Lucia e Via delle Sirene.
A questo punto sarebbe stato quasi impossibile che l’immobile ottenesse una sanatoria, vista l’inchiesta della Procura, la sentenza del Tar, la conferma del Cga. E soprattutto il fatto che al momento l’ultimo piano dell’immobile risulta sotto sequestro. Il Tar nella sentenza, confermata in secondo grado da Cga, scriveva infatti: “Il Comune avrebbe dovuto negare la censurata concessione edilizia nei termini richiesti. La ricostruzione dell’edificio, quindi, seppur assentibile avrebbe dovuto essere autorizzata nei limiti della cubatura già posseduta”.
Invece il comune di Marsala, lo scorso 28 giugno, ha rilasciato a favore di Busetta Gabriele, titolare di una delle più importanti ditte edili della città, la concessione edilizia per riprendere i lavori. E’ la seconda e questa volta senza la regola del tacito assenso. La cosa è molto strana, e sembrerebbe anche inopportuno alla luce delle vicende giudiziarie non ancora chiarite. In pratica dovrebbe trattarsi di una concessione edilizia in sanatoria. Ossia viene autorizzata la costruzione, o meglio il completamento del palazzo, per la parte non abusiva. Il Comune -si legge nell’atto - emette la concessione edilizia “di un fabbricato realizzato con concessione edilizia tacitamente assentita, annullata con sentenza del T.A.R. n.68 det 2012, nonché il completamento dei lavori secondo gli elaborati grafici allegati alla presente concessione edilizia e per la realizzazione del sistema di scarico con allaccio in pubblica fognatura”. L’ottenimento della concessione edilizia alla ditta Busetta è costata tanto, versando al Comune circa 66 mila euro per opere di urbanizzazione e costo di costruzione. L’unica condizione riguardante l’”impiccio” giudiziario che viene fatta dal Comune di Marsala è che “il completamento dei lavori della parte oggetto di sequestro potrà essere eseguita successivamente al dissequestro operato dall’Autorità Giudiziaria con preventiva comunicazione a questo Settore”.
In sostanza, il Tar aveva annullato la concessione in toto dell’edificio che è diventato tutto abusivo e occorreva una concessione in sanatoria per la parte sanabile, ossia i primi 4 piani, con eccezione per l’ultima porzione. Ma, la norma vuole che ci siano anche edifici sanabili e non sanabili. Tutto ciò, la decisione da parte del Comune di rilasciare questo atto propedeutico, arriva nonostante il parere espresso, tramite i loro legali, il gruppo di cittadini che avevano fatto due anni fa il ricorso al Tar. Ebbene il Comune non ha tenuto conto di tutti i pareri, le relazioni dettagliate, e l’esplicità contrarietà al rilascio della concessione da parte dei vicini di casa di quel palazzo. La notizia non è andata agli abitanti di Via delle Sirene e via S. Lucia non è andata per niente giù e sono pronti ad opporsi in tutti i modi al completamento del palazzo.