Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
09/08/2013 04:54:25

Gli affari legali di Comune e Ato. Tra incarichi frequenti e poca trasparenza

 Allora il Comune si rivolge al proprio staff legale. Ma quando non ce la fa, quando il carico di lavoro è troppo pesante, o quando la questione è delicata e hanno bisogno di persone di specialisti si rivolgono ad un professionista esterno. Ad un avvocato che non fa parte dello staff legale dell’ente. Ad esempio il Comune di Marsala è sommerso dalle cause legali. Molte di queste sono già passate in giudicato, con l’ente che dovrà risarcire i danni provocati dalle strade rotte, dall’illuminazione insufficiente, da disservizi vari. Il consiglio comunale nelle ultime sedute ha trattato tantissimi debiti fuori bilancio, generati proprio da questo tipo di controversie, oltre ai rimborsi per le multe non dovute.
Il Comune di Marsala ha una bella grana giudiziaria da affrontare. E’ quella promossa davanti al Tar di Palermo dalla Myr, la società di Massimo Ombra che due anni fa attraverso la leggo Burlando si è aggiudicata la costruzione della nuova Marina di Marsala e la messa in sicurezza del porto. Con l’elezione del Sindaco Giulia Adamo a Marsala, il Comune ha cambiato piani per il porto bloccando di fatto il progetto della Myr. La società adesso ha chiesto un maxi risarcimento danni da 8 milioni di euro per il mancato accesso ai fondi di finanziamento Po-Fesr 2007/2013 e 2001 euro al giorno per il ritardo nella conclusione del procedimento di rilascio delle concessioni demaniali. Risarcimento danni che è stato chiesto principalmente al Comune di Marsala, ma non solo. Il ricorso infatti è rivolto a tutti gli enti che avrebbero dovuto garantire la celerità del procedimento: i dipartimenti regionali di Urbanistica ed Infrastrutture, il Genio Civile Opere Marittime, il Genio Civile di Trapani e la Soprintendenza di Trapani. Ad avere il difficile compito di difendere il Comune di Marsala saranno gli avvocati Massimo Blandi e Corrado Di Girolamo del Foro di Marsala, per un costo di circa 30 mila euro. Per Di Girolamo questo non è l’unico incarico che gli è stato affidato dall’Amministrazione. All’avvocato il Sindaco Adamo si è rivolto anche per preparare la citazione in sede civile contro la nostra testata. Con un atto di “bullismo istituzionale” il sindaco ha chiesto al direttore e all’editore di Marsala.it un risarcimento di 50 mila euro per presunti “danni di immagine” che il nostro lavoro d’inchiesta sull’amministrazione avrebbe arrecato alla città di Marsala. Il caso ha fatto il giro d’Italia, perché non era mai successo che un sindaco citasse un giornalista, in nome della città, il semplice fatto di esistere e non per un articolo specifico. L’incarico in questo caso era stato affidato ad un altro avvocato, per poi cambiare e convergere su Di Girolamo, per una spesa, a carico della città, di quasi 11 mila euro. Altre vicende giudiziarie che coinvolgono il Comune di Marsala sono arrivate al terzo grado di giudizio. Come quella che vede l’Ente condannato dalla Corte d’Appello di Palermo a depositare presso la Cassa Depositi e Prestiti la somma di 2,6 milioni di euro più le spese legali da oltre 30 mila euro. La controversia nasce dall’azione di due soggetti privati contro le pratiche di esproprio di lotti di terreno da parte del Comune di Marsala per predisporre la sempre abbandonata area industriale di contrada Amabilina. Il Comune ha presentato ricorso in Cassazione, e in terzo grado sarà sempre l’avvocato Di Girolamo a difendere l’Ente e cercare di evitare la pesante condanna. Ormai avvocato di fiducia, Di Girolamo difende il Comune anche Tribunale Civile di Marsala nella controversia avviata dalla ditta Nirvana, con una spesa per l’ente di 5.700 euro. Ma il legale non si occupa delle cose dell’Ente soltanto nelle aule dei tribunali. Ha anche accompagnato il Sindaco Adamo a Trapani, in prefettura, all’incontro che c’è stato un paio di mesi fa con il sindaco di Trapani Vito Damiano, per risolvere l’inghippo dell’autobus navetta Marsala-Aeroporto sequestrato dai vigili urbani di Trapani. Questi e altri incarichi ad avvocati si trovano sull’albo pretorio del comune, accessibile a tutti. e ci sono nelle varie delibere tutti i costi per la prestazione professionale. E’ una pratica a cui sono tenuti tutti gli enti pubblici, quella di pubblicare incarichi e spese varie. Lo dice la legge sulla trasparenza. Spostandoci su un altro ente pubblico, come l’Ato Tp 2 Belice Ambiente, sono diverse le voci di spesa per i legali che hanno nel corso del tempo affrontato le vicende legali dell’ente. Sul sito internet vengono pubblicati ogni anno tutti i decreti di pagamento per le diverse prestazioni professionali. Non viene specificato l’importo, ma è già qualcosa in termini di trasparenza. Ad esempio, scorrendo un attimo l’elenco degli incarichi per faccende legali conferiti nel 2013, i professionisti a cui BeliceAmbiente ha affidato più incarichi sono l’avvocato Mario Marino (37), l’avvocato Giuseppe Sciacca (18) e l’avvocato Vincenzo Muraca (13). Ecco, dicevamo che Belice Ambiente almeno ha pubblicato l’elenco, anche senza i costi. E’ pur sempre un ente pubblico, ed è tenuto, per legge, a pubblicare online incarichi e costi. Chi invece non pubblica i decreti, in barba a qualsiasi norma sulla trasparenza, è l’Ato Tp 1 Terra dei Fenici. Sul sito dell’ente che gestisce in mezza provincia di Trapani il ciclo dei rifiuti, tra cui a Marsala, non c’è alcun elenco, alcuna delibera. L'AToTP1 è stato anche diffidato dall'Authority Anticorruzione a provvedere alla pubblicazione degli incarichi  e ancora non ha adempiuto a questo atto. E questo sì che è un “peccato”.