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19/08/2013 07:45:00

Il Comune sapeva. Ecco i danni del depuratore di Selinunte

Altro che funzionante. Il depuratore era danneggiato. E lo era proprio nel periodo in cui i liquami, attraverso gli scogli, finivano sulla battigia. Proprio come documentato da quel video, definito “allarmistico” dal Sindaco Errante e i suoi amici.

E chi lo dice? Blogger scriteriati e giornalisti mascalzoni?
No. Lo dice un provvedimento dirigenziale del Comune stesso del 27 giugno 2013, che deve essere “sfuggito” all’occhio attento del primo cittadino.

In quella data, l’impianto era fortemente danneggiato e i danni sono elencati con molta chiarezza:
- due falle nella tubazione di sovrappieno del refluo non depurato, di cui una nel tratto in corrispondenza del pozzetto d’ingresso e la seconda in prossimità della vasca di correzione pH;
- la rottura delle tubazioni della condotta delle acque bianche, nel tratto sottostante la vasca di raccolta posta nella strada a ridosso dell’impianto di depurazione;
- una premitura di acqua di falda proveniente dal terrapieno soprastante l’impianto di depurazione;
- una perdita di acqua dalla canaletta di collegamento tra il dissabbiatore e la vasca di correzione pH.

Nel provvedimento si legge anche che “si tratta di guasti che necessitano dell’esecuzione di interventi immediati di riparazione, atteso che il perdurare degli stessi comporta lo sversamento nell’arenile sottostante del refluo non trattato e un ulteriore danneggiamento delle strutture”.
Costo? 28.600 euro (comprensivo anche di riparazioni relative all’altro depuratore di Castelvetrano).

Ecco quindi anche le prove documentali: quello che si vedeva nel video (fino al 25 luglio) non era crema di pistacchio. E a dirlo sono proprio le carte del Comune.
25 luglio, arenile sotto il depuratore di Selinunte
Eppure soltanto ieri (16 agosto) da un sito on line, il sindaco Errante, definiva il mio video “allarmistico”, dove sarebbe stato rappresentato “l’inquinamento delle acque dovuto al mancato funzionamento del depuratore di Marinella di Selinunte, che invece – affermava categoricamente il primo cittadino - è assolutamente funzionante e garantisce livelli standard tali da garantire la balneazione”.

Un sindaco che continua a fare ancora confusione sulle zone balneabili e non balneabili di Selinunte, come se non sapesse che il tratto di 200 metri a destra e sinistra del depuratore sia stato interdetto alla balneazione già da anni.

Ma qual è la storia recente di questo depuratore della paura?
In tanti avevano pensato che chi doveva controllare non si fosse accorto di nulla. E invece no, se n’erano accorti già nell’estate del 2010, quando l’Arpa (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) trovò l’area fortemente dissestata, potenzialmente pericolosa per gli operai che lavoravano nell’impianto. Secondo il comune la causa non era da attribuire al terreno argilloso su cui poggia l’intera struttura, ma… alla pioggia.
Nel febbraio del 2011 il Comune decise che bisognava effettuare delle riparazioni per la sicurezza nei luoghi di lavoro, anche se i dissesti non interessavano le strutture portanti. I lavori iniziarono il 17 febbraio e finirono l’11 marzo. E visto che c’erano degli altri lavori da fare al depuratore di Castelvetrano, furono svolti contemporaneamente per 24.000 euro.

Tutto risolto?
Non proprio, perché a settembre si decide di riparare la tubazione esterna di sovrappieno e demolire il bagno e il laboratorio analisi della struttura. Lavori ultimati ad ottobre e pagati 12.480 euro (cifra complessiva anche questa, comprendente altre riparazioni al depuratore di Castelvetrano).
Il tempo è passato e si è arrivati alla fine di giugno di quest’anno, con un provvedimento dirigenziale del Comune che, come abbiamo visto, smentisce le categoriche affermazioni del sindaco ed elenca i seri danni dell’impianto.

Adesso, al posto di accusare di allarmismo chi riporta delle realtà da risolvere, sarebbe bene che qualcuno ci dicesse se questi ultimi lavori affidati il 27 giugno scorso, oggi siano stati completati. E inoltre, spiegasse una buona volta che il mare della Pineta e delle altre spiagge balneabili, non hanno nulla a che fare con la zona del depuratore.
La mancanza di chiarezza, più di ogni altra cosa, non ha mai aiutato nessuno.

Egidio Morici
www.500firme.it