Altro tassello per la ripresa delle demolizioni. Altre otto case da abbattere nella costa marsalese.
E’ stato pubblicato sull’albo pretorio del comune il verbale di gara relativo all’aggiudicazione dei lavori di demolizione di otto immobili costruiti abusivamente nella fascia dei 150 metri dal mare a già acquisiti al patrimonio comunale. Ad aggiudicarsi i lavori attraverso il cottimo fiduciario è stata l’impresa Emmolo Mauro di Partinico, che ha vinto la gara d'appalto (unica partecipante) con un ribasso del 29,567% sulla base d'asta di 37.450 euro. La spesa complessiva è invece di 80mila euro. Cifra che verrà imputata a chi ha eretto gli immobili abusivi.
L’aggiudicazione alla Emmolo arriva dopo l’altra gara d’appalto, sempre in tema di demolizioni, ossia quella per l’abbattimento di 12 immobili abusivi. Cioè quelli che servivano per completare la lista dei 22 abbattimenti cominciati nel settembre 2011. I lavori per quei dodici abbattimenti sono stati aggiudicati alla Central Tecnical di Rosolini, in provincia di Siracusa. La somma impegnata dal Comune per quegli abbattimenti è di 120 mila euro, di cui 55 mila euro a base d’asta. Abbattimenti che non sono ancora cominciati, ma gli immobili, dicono, sono stati tutti sgomberati da tempo. Probabilmente riprenderanno a fine estate.
Come per i precedenti abbattimenti ci si aspetta molta tensione tra gli ormai ex proprietari degli immobili. Questo percorso di abbattimenti è sempre molto travagliato. In due anni sono state abbattute appena 10 case. Abbattimenti che dovrebbero riprendere presto dunque a Marsala. E riprendono soprattutto dopo il protocollo d’intesa antiabusivismo firmato un mese fa in Prefettura, a Trapani. Il protocollo è nato da un'idea del sostituto procuratore di Marsala Dino Petralia, e coinvolge enti locali, forze dell'ordine, professionisti, per cercare di dare un input alla demolizione delle centinaia di immobili costruiti abusivamente sulle nostre coste e pertanto da abbattere, in virtù di quanto prevede la legge. Ecco cosa prevede il protocollo.
1. Ogni Comune sul territorio del quale insistono manufatti abusivi dovrà procedere, a sua cura e spese e per conto dell’Autorità giudiziaria, alla demolizione dei manufatti in relazione ai quali sia intervenuta sentenza definitiva e disattesa l’intimazione amministrativa all’abbattimento.
2. Il Comune effettuerà la demolizione delle opere abusive sulla scorta dell’esito della preventiva consulenza tecnica disposta dal PM, mediante ricorso, in prima istanza, a ditte in regime d’amministrazione giudiziaria in quanto sottoposte a sequestro di prevenzione da parte della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani, e, ove non disponibili e/o inadeguate, a ditte esterne individuate tramite gara d’appalto e comunque in ossequio alla legge e in applicazione della vigente normativa relativa ai lavori pubblici, possibilmente designando il consulente tecnico nominato dall’A.G. quale direttore dei lavori relativi alla demolizione.
3. L’esecuzione delle opere di demolizione ad opera dei Comuni dovrà avvenire, di regola, entro tre mesi dalla scadenza del temine di 90 giorni assegnato al proprietario con il provvedimento di ingiunzione, giusta disciplina di cui all’art. 31 L. n. 380/2001;