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03/09/2013 05:09:54

Dalla loggia segreta agli asili nido. Filippo Sparla ancora consulente a Marsala

Continua il suo lavoro l’esperto del sindaco in materia di “Semplificazione burocratica e procedimenti amministrativi”. Uomo di fiducia della Adamo, il consulente non percepirà alcun compenso dal Comune per questo incarico, ma soltanto un rimborso delle spese che affronterà. A questo proposito ancora non è dato sapere quanto ha rendicontato Sparla per il primo anno di consulenza “gratuita”, così come non è dato sapere quanto hanno speso gli altri esperti nominati dal sindaco in questo primo anno di amministrazione Adamo. Evviva la trasparenza. Sparla per il Comune di Marsala non è però solo un consulente saltuario. E’ soprattutto presidente dell’istituzione Marsala Schola, che in città gestisce tutto ciò che riguarda le scuole di competenza del Comune. Quindi mense, asili, scuolabus, pulizie. Un ente in cui ogni anno girano qualcosa come 6 milioni di euro per la gestione di tutti questi servizi. Sparla ne è proprio il presidente. E si prepara al prossimo anno scolastico. Nel comunicato del Comune di Marsala (ancora con strafalcioni in inglese) il sindaco elogia il lavoro del suo presidente: “Non abbiamo effettuato alcun taglio nelle scuole che, pertanto - sottolinea il sindaco – potranno contare sullo stesso badget dello scorso anno. Una spending review oculata, dunque, frutto anche del buon lavoro svolto dal dottor Filippo Sparla”. In tal senso, piena soddisfazione esprime anche Eleonora Lo Curto, assessore alla Pubblica istruzione: “In continuità con quanto disposto dall’inizio del mio mandato, ho avuto la massima collaborazione del dottor Sparla nell’ottimizzare e implementare i servizi scolastici”.
Eppure, elogi a parte, Sparla è presidente di un ente che il sindaco Adamo ha ritenuto sempre inutile e mangiasoldi. La sua eliminazione, sulla carta, è stata uno dei primi atti da sindaco di Giulia Adamo.
Un gioco di prestigio, perchè Marsala Schola invece è ancora là, con tutti i suoi costi, e miete licenziamenti in massa. Vedi l’ultimo bando per il servizio scuolabus, che al momento lascia a casa 24 lavoratori. E poi, diciamola tutta, fa un po’ strano vedere a capo di una delle più importanti istituzioni pubbliche di Marsala, un ex massone componente di una loggia segreta. Certo, nella città in cui si organizzano manifestazioni in onore della massoneria, tutto è possibile. Ricordano tutti in città, qualche mese fa,  le due giornate con la Gran Loggia del Rito simbolico italiano, in cui i massoni di tutta Italia vennero a rendere onore al Risorgimento italiano e al massone Abele Damiani. Ma qui si parla di logge regolari.  Filippo Sparla invece  faceva parte della Loggia Iside 2, che negli anni ’80 a Trapani teneva in mano le sorti della vita amministrativa della città. Sparla ha anche dei trascorsi giudiziari non di poco conto. Nel 2001, quando era dirigente del settore Servizi Sociai di Trapani è stato arrestato, con altre sei persone, tra cui l’allora sindaco di Trapani Antonino Laudicina, nell’ambito di un’inchiesta su mazzette e corruzione nella gestione degli asili nido in città. Sparla poi aveva patteggiato una pena per il falso su una delibera, mentre  tutti gli altri assolti e usciti puliti dalla vicenda. Ma questi intoppi sono frequenti nel nostro territorio.

La loggia Iside 2 fu un clamoroso caso di "massoneria deviata". Era una loggia attiva a Trapani fra il 1980, quando fu fondata da Licio Gelli, il "maestro venerabile" della loggia P2, e il 1986, quando fu scoperta dalla polizia.
I membri della loggia erano un centinaio: imprenditori, funzionari pubblici, commercianti, qualche boss mafioso.Si scoprono relazioni con mafia, traffico di armi, droga. La  loggia trapanese era una sorta di "cupola", un super comitato che controlla la città. In un armadio blindato si trovarono elenchi segreti di affiliati, appunti riservati, agende zeppe di nomi di boss latitanti, raccomandazioni, richieste di trasferimenti, pratiche sui grandi appalti...Contro 24 membri della loggia massonica  vengono  emesse nel 1989 comunicazioni giudiziarie nelle quali si ipotizza il reato di associazione per delinquere di tipo semplice e mafioso. Secondo gli inquirenti, gli scopi dell'associazione erano quello di proteggere i mafiosi in difficoltà e di "coprire" affari di vario tipo (carriere, appalti, elezioni politiche). Le ipotesi della magistratura sono confermate da due pentiti nel processo contro il "maestro" della Iside 2, Gianni Grimaudo. 
 Dalle indagini sono emersi collegamenti con altre logge (Camea, Ciullo d'Alcamo, Armando Diaz) che erano diventate punti di incontro per uomini politici, magistrati, trafficanti di stupefacenti, imprenditori, capimafia, banchieri e molti professionisti, soprattutto notai, avvocati e ingegneri. Fra l'altro, la loggia controllava anche l'aeroporto di Trapani, dove, secondo un "pentito" nel 1980, l'anno in cui, secondo il pentito Marino Mannoia, Andreotti sarebbe atterrato su un aereo privato per incontrarsi con i cugini Ignazio e Nino Salvo (Cosa Nostra di Salemi).  E per la prima volta nella storia giudiziaria italiana, esponenti di logge massoniche sono condannati per "direzione ed organizzazione di associazione segreta". La sentenza, nel giugno del 1993, emessa dal tribunale di Trapani, condanna i "maestro" Giovanni Grimaudo ed il suo vice, Natale Torregrossa.  

Il nome di Filippo Sparla, ex segretario della Camera di Commercio, compare, dicevamo, negli elenchi della Iside 2. Lo ricorda anche Maddalena Rostagno, figlia del giornalista Mauro, assassinato dalla mafia, nel suo libro "Il suono di una sola mano". 

Certo però, fa strano vedere seduto in una poltrona così influente della città di Marsala un uomo iscritto ad una loggia segreta deviata. Non doveva essere l’amministrazione della trasparenza, questa? E il sindaco Adamo che dice? Niente. Ma prosegue dritto su un altro fronte. Quello del sogno irrealizzabile di Mozia patrimonio dell’umanità Unesco. Qualche settimana fa aveva annunciato di voler fare di tutto per inserire l’isola nella lista dei patrimoni Unesco. Impresa che in molti tentarono fallendo sonoramente. La prima volta risale addirittura al 1972. Adesso si torna alla carica.
Il sindaco Adamo ha infatti dato a Diego Maggio,  avvocato marsalese, dirigenre alla Provincia, l’incarico di “costituire e coordinare del comitato d’onore per sostenere culturalmente e con ogni mezzo utile l’opera della sezione marsalese dell’Unesco, già individuata da questa amministrazione per predisporre gli atti necessari all’iscrizione della candidatura di Mozia &Lilybeo quale patrimonio mondiale dell’umanità”. Il lavoro dovrà essere svolto entro il 31 dicembre e per Maggio non è previsto alcun compenso, ma il Comune metterà a disposizione tutte le risorse possibili.