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01/10/2013 07:00:00

Crocetta e il Pd. Tensione anche sull'eolico. Ecco i parchi che potrebbero sorgere

C’è anche la vicenda dei parchi eolici e fotovoltaici in Sicilia alla base della rottura tra il Partito democratico e il governatore Rosario Crocetta.
In Sicilia sono spuntati come funghi, negli ultimi anni, tantissimi parchi eolici e fotovoltaici. È diventata la seconda regione più eolica di Italia, dopo la Puglia. In tutto ciò sono tantissimi i parchi che non sono collegati alla rete elettrica, con le pale che girano a vuoto. E i grossi piloni conficcati nelle nostre colline spesso sono frutto di speculazioni e malaffare.
Il deputato Pd Antonello Cracolici ha chiesto di fermare le autorizzazioni di nuovi impianti eolici in Sicilia. La mozione è arrivata dopo la pubblicazione in gazzetta ufficiale del calendario delle conferenze di servizio sulle autorizzazioni dei parchi eolici e fotovoltaici. Sono 64 le conferenze di servizio calendarizzate della Regione per i progetti eolici. E questo in numeri significa che potrebbero sorgere altrettanti parchi eolici disseminati nelle campagne o nel mare siciliano. Le richieste per la realizzazione di impianti eolici arrivano a una potenza totale di 3285,87 megawatt, circa il doppio dei già esistenti.
A comprovare quella che Cracolici ha definito una “schizofrenia tra quanto proclamato e quanto realizzto” ci sarebbe una conferenza di servizio convocata pochi giorni fa, esattamente venerdì 20, “nel quale a fronte di una richiesta per un impianto da 30 megawatt a Castellana Sicula e Petralia Sottana è stato dato un via libera per 27 megawatt”. Cracolici ha proposto per il Pd una “valutazione dell’impatto ambientale non sui singoli progetti, ma facendo una considerazione di contesto e di agglomerato e individuando prima le zone inidonee nell’ambito di un piano energetico”.
Crocetta dal canto suo ha risposto che il governo regionale rimane contrario all’installazione di parchi eolici, “come lo era Sgarbi a Salemi”. E su proposta dell'assessore all'Energia Nicolò Marino, la giunta regionale ha deliberato di sospendere ogni proceduta autorizzatoria di nuovi impianti eolici fino all'approvazione del piano di zonizzazione per installazione di fonti rinnovabili, da concludersi entro il 27 novembre di quest'anno. Il Pd ha subito chiesto, attraverso un’interpellanza all’Ars, di venire a riferire in aula. “Le dichiarazioni rese alla stampa dall’assessore Marino – si legge nell’atto parlamentare - fanno esplicito riferimento all’esistenza di un cartello di interessi illeciti che, dapprima per i termovalorizzatori e adesso per altri impianti, condizionerebbero l’attività amministrativa”. Allora Marino e Crocetta sono chiamati da Pd a parlare della situazione sulle energie rinnovabili nel parlamentino siciliano. Situazione che diventa ingarbugliata, e che tocca quindi i rapporti politici già molto inclinati tra Pd e Crocetta.
Veniamo ai parchi eolici, perché il decreto pubblicato in gazzetta ufficiale mette in calendario le varie conferenze di servizio. In particolare sono 64 le conferenze che cominceranno già da domani per l’installazione di impianti eolici. E sono diversi i progetti presentati per la provincia di Trapani. A Marsala la Borat srl ha presentato un progetto per l’installazione di un impianto eolico da 122 megawatt, la cui conferenza di servizio inizierà il 27 novembre. La stessa società ha presentato progetti più piccoli per Enna e Santo Stefano di Quisquina, in provincia di Agrigento. Per Mazara del Vallo c’è il progetto di 59,50 megawatt presentato dalla Elian Energia srl, la cui conferenza comincerà il 6 novembre. L’Eolica Del Vallo srl ha presentato un progetto da 26 megawatt, e la conferenza inizia il 13 novembre. A Trapani invece, il 19 febbraio comincerà la conferenza di servizio per l’impianto eolico da 72 megawatt progettato dalla Ecotec Sicilia srl. Crocetta nel suo intervento di qualche giorno fa ha ribadito inoltre che non vuole che si ripeta una situazione come quella di Petrosino, dove insiste un progetto per impiantare un parco eolico in mare, fatto da 49 pale. La conferenza di servizio su quel progetto è terminata, non senza delusioni da parte dell’amministrazione comunale di Petrosino che sin dal primo momento si è detta contraria al progetto. Il risultato è stato comunque che la maggioranza degli enti partecipanti alla conferenza di servizio hanno dato parere contrario al progetto. C’è da dire che nel caso di Petrosino la Regione ha nicchiato un po’, con il parere, da parte dell’assessorato all’ambiente che è arrivato in ritardo e smussato nei contenuti, ossia decidendo di non decidere.