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16/10/2013 06:50:00

L'isola di Schola crolla a pezzi. "Affidatela a noi per il recupero"

L’isola di Schola si sgretola. La più piccola della laguna dello Stagnone sta cadendo a pezzi. Ci sono tre edifici e tutti e tre in rovina, gli approdi sono malandati e quella che potrebbe essere un’attrazione della Laguna diventa un qualsiasi rudere.
Là dove i romani andavano a scuola di retorica (da qui arriva il nome all’isola) e poi veniva usata come lazzaretto, adesso sta crollando tutto. In questi giorni è caduta un’altra parete di uno dei tre edifici dell’isoletta. Gli edifici sono abbandonati, in balia del vento e del mare. Eppure quell’isola è l’unica di proprietà del Comune di Marsala, che in tutti questi anni se n’è praticamente infischiato dell’importanza turistica che potrebbe avere.
Da anni c’è qualcuno che tenta di portare avanti un progetto di riqualificazione. L’imprenditore Mario Ottoveggio ha il progetto pronto. Con lui altri imprenditori vogliono investire sull’isoletta. Riqualificarla e permettere la fruizione ai tanti visitatori.

“L’isola di Schola sta male”, dice Ottovegglio. “Ho avuto un colpo al cuore vedere l’edificio con un muro caduto. Un’immagine molto triste. L’isola si sta perdendo. Lo dico da circa sei anni che bisogna recuperarla l’isola”.
Ottoveggio ha le idee chiare: “Abbiamo presentato diverse proposte per recuperarla e renderla fruibile. Diventerebbe il primo museo orientato dello Stagnone. L’amarezza nasce anche perchè le nostre segnalazioni sono rimaste inascoltate. Ci proponiamo di farci carico di tutte le spese per rimetterla a nuovo, ovviamente seguendo le indicazioni del Comune che ne è il proprietario”. Già perchè all’interno della laguna dello Stagnone, l’isola di Schola è lunica di proprietà del Comune di Marsala. “Trovare degli imprenditori che vogliono restituire questi beni alla città di Marsala di questi tempi non è così semplice. Noi lo vogliamo fare e ci chiediamo - continua Ottoveggio - perchè il Comune non vuole ascoltarci. Abbiamo i capitali da investire, non chiediamo soldi a nessuno, chiediamo solo al Comune di assisterci perchè ne è proprietario”.

Sull’isola di Schola ogni due anni c’è sempre qualche politico che si rifà vivo, l’ha fatto Massimo Grillo tempo fa e la stessa Giulia Adamo. I politici ogni tanto escono di nuovo allo scoperto su Schola e dicono di avere delle idee per recuperarla, dai centri congressi agli osservatori. Poi cade tutto.

“Si può fare qualcosa di buono ovviamente nel rispetto dell’ambiente. Noi siamo pronti anche da subito”, dice Ottoveggio che precisa: “la mia segnalazione non significa che per forza debba essere io a operare sull’isola”. Allora propone anche al Comune di fare “un concorso di idee o un bando pubblico e vedere qual è il progetto che più piace”. “Voglio capire - conclute Ottoveggio - perchè quest’isola sta morendo”. Aspetta intanto fiducioso la convocazione del sindaco Adamo per parlare del futuro dell’Isola di Schola. Sono nove gli enti interessati alla vicenda, ma tutti gli altri, secondo quando dichiarato da Ottoveggio, hanno già dato il parere positivo.