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26/10/2013 06:30:00

Immigrati al Giovanni XXIII. Genna: "Vogliamo risposte dallo Stato". E su Facebook...

E’ tutto tranquillo. Ma mancano i soldi. E non è possibile avere un anticipo. E’ questa la situazione alla Casa di Riposo Giovanni XXIII di Marsala, dove da qualche giorno sono ospitati 70 immigrati. Arrivano da un centro di accoglienza della provincia di Agrigento e sono stati portati all’Ipab Marsalese in virtù di una convenzione stipulata con la Prefettura. “Sto andando proprio dal Prefetto - ci dice a telefono il commissario straordinario Ignazio Genna - abbiamo bisogno di risposte su come affrontare questi costi. Il Prefetto nei giorni scorsi ci ha detto che non è possibile avere un anticipo, allora bisogna capire come fare”. Perchè il Giovanni XXIII è a secco. Con una situazione economica disastrosa, con un disavanzo da 1,8 milioni di euro, e i dipendenti che hanno molte mensilità arretrate da riscuotere, e i fornitori che aspettano. “Sono riuscito a pagare quattro mensilità però, nonostante tutto, e adesso ho assunto anche altre figure professionali che per una struttura pubblica che fa questo tipo di servizio sono obbligatorie, come il mediatore culturale” ha detto Genna. “Noi siamo disponibilissimi a dare ospitalità, se il Prefetto ci dirà che verremo rimborsati tra molto tempo allora mi sa che non potremo più dare ospitalità a queste persone. La nostra idea è quella di rendicontare ogni mese le spese che abbiamo (ossia i 30 euro al giorno che era stato stabilito nella convenzione, e poi ricevere l’accreditamento”. Genna dice di aver preteso che gli immigrati restassero in 70, senza aumenti. “Perchè non eravamo in condizione di fare più la prima accoglienza, adesso i nostri ospiti arrivano dai centri di accoglienza”. Lunedì intanto cominceranno i primi interrogatori per l'ottenimento del permesso di soggiorno. Genna su Facebook ha lanciato anche un appello “procurate un pc e una tv per gli immigrati”. Pare che siano stati trovati. A questo punto, a proposito del social network e di tutta la situazione dei rifugiati ospiti al Giovanni XXIII occorre dire una cosa. Ossia che sono davvero tanti i commenti da parte di utenti che rasentano l’odio razziale. Come è classico anche dalle nostre parti. Ci si riempie la bocca di essere ospitali e poi avanti con gli insulti. Ecco, in una situazione di emergenza sarebbe bene essere un po’ più cauti. Beata ignoranza, verrebbe da dire. Come quella che porta qualcuno a postare foto di ragazzi di colore che spazzano le strade di Marsala. Alla Casa di Riposo invece convivono con 40 anziani 70 immigrati. Sono richiedenti asilo, sono persone che scappano da guerre che noi marsalesi e trapanesi non possiamo immaginare. Vivono insieme, anziani e immigrati. Assistiti da lavoratori malpagati, che lavorano in perdita, senza sapere se e quando riceveranno lo stipendio. Vivono insieme, aiutati dai volontari. Da ragazze e ragazzi che mettono di tasca propria i soldi per le schede telefoniche, per il panino. Che comprano i medicinali coi loro soldi. E’ diventato un microcosmo il Giovanni XXIII.